PSD’AZ fuori dall’EFA, parla l’ex vicepresidente

PSD’AZ fuori dall’European Free Alliance/ALE.

Chi ha tramato per l’espulsione, e perché?

Ce ne parla l’ex vicepresidente del partito europeo, Mario Carboni (sardista).

Sono stato per circa 10 anni il vicepresidente dell’Ale e ho contribuito alla nascita e alla scrittura dello Statuto dell’Ale come partito europeo.

Il Partito Sardo d’Azione che rappresentavo era portato da tutti i partiti e movimenti che si riferivano a nazionalità senza Stato, minoranze linguistiche e culturali europee, in palma di mano, per motivi che ritengo ovvio descrivere.

Mentre i partiti veramente rappresentativi delle nazioni senza Stato europei diventavano più forti, governando ad esempio in Euskadi, Catalogna, Irlanda e Scozia, l’Ale diventava sempre più rifugio di partitini di estrema sinistra e soprattutto dipendenti dalla sua struttura per contare qualcosa: cioè eleggere dei parlamentari europei e formare un gruppo. Pensiamo all’alleanza con i Verdi, soprattutto francesi, che sono gli eredi dei partiti rivoluzionari di estrema sinistra che si sono vestiti di verde per sopravvivere.

La manovra tendente a delegittimare i sardisti sino ad espellerli ha radici lontane ed è stata facilitata dai corsi, proprio i più moderati autonomisti amici nostri da sempre, e che abbiamo sempre sostenuto nei loro momenti più difficili e che ci conoscono bene, ma che per eleggere un proprio parlamentare europeo hanno stretto una alleanza con i Verdi francesi subendone un ricatto ideologico e liberticida.
Cosa hanno dato in cambio?
Un tradimento verso il PSDAZ, amico e fratello di sempre, accettando in un primo tempo di votare una censura verso il sardismo, reo di essersi alleato su basi programmatiche con la Lega, arrivando recentemente ad una espulsione di un socio fondatore e sempre amico e sicuramente democratico, facendo proprio un odio di sinistra totalmente ingiustificato. Proprio come negli anni Trenta i comunisti francesi ed italiani, su mandato di Stalin, discriminavano “Giustizia e Libertà” di Carlo Rosselli ed Emílio Lussu e il PSDAZ come socialfascisti e borghesi, per poi siglare il trattato di amicizia e non belligeranza con Hitler che dette inizio, con l’invasione e la crudele spartizione tedesca e sovietica della Polonia, al conflitto mondiale.

Chi c’è dietro questa manovra?

In primis la sinistra internazionale e i “DS” per parte italiana, in odio al sardismo che li ha battuti nelle elezioni politiche e regionali, ma c’erano anche i partitini cosiddetti indipendentisti di casa nostra, con in prima fila il Partito dei Sardi e i “carrabusos” vari che hanno tramato a lungo con i corsi per far espellere il PSdAZ e subentrare loro nell’Ale.
Peccato che alle elezioni gli elettori sardi li abbiano ignominiosamente asfaltati e siano scomparsi dalla scena politica, mentre i sardisti oggi siano sempre più forti, abbiano consenso vero da parte del popolo sardo e la Regione sia governata dal Presidente Solinas, sardista.

Da tempo sostenevo che prima di essere espulsi ce ne saremmo dovuti andare via noi, in quanto l’Ale si era trasformata in una grottesca caricatura dell’originale costruito anche dal PSDAZ, per poi raggiungere i grandi partiti liberali delle nazioni senza stato: baschi, catalani, scozzesi, irlandesi e sud tirolesi, che guarda caso si sono tenuti sempre fuori dall’Ale, i quali invece governano e bene senza essersi trasformati in succursali di forze di estrema sinistra.

Dispiace il tradimento dei corsi per il piatto di lenticchie di un seggio europeo, ma ho scritto diverse volte che questa loro scelta sarà fatta pagare prima o poi dagli elettori della Corsica, che tutto si può dire di loro, tranne che siano di estrema sinistra, anzi… E mi taccio.

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Redazione SANATZIONE.EU

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    1 Commento

    • C’è un dato inequivocabile nel ragionamento di Mario Carboni, ex vicepresidente dell’ALE e, suppongo, sardista alla Solinas. Il dato è: l’antisinistrismo viscerale di Carboni. Probabilmente i pochi sardisti, quelli che ancora si ispirano a E. Lussu, esistenti nell’attuale PSdA, non hanno alcuna voce nel partito del leghista Solinas. Come, ne sono davvero convinto, i legosardisti non hanno compreso il vuoto politico e sociale del salvinismo e dei suoi molti seguaci. Dunque anche i sardoleghisti non hanno alcun legame con i valori del Sardismo – che è stato e sarà sempre democratico e aperto a tutte le tendenze ideali e politiche della nostra società. E anche per l’altro valore intrinseco del sardismo, l’Autonomia, i sardoleghisti non hanno alcuna aspirazione, né ideale né politica. Autonomia è una parola vuota nella loro bocca. Che utilizzano per far abboccare gli elettori sardi.

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