Centralisti: La parlamentare Caterina Pes (PD) vota a favore dei poligoni militari e poi si lamenta dei boati

Per capire la natura dei danni occorsi alla Sardegna da parte dello Stato servirebbe uno staff di storici, economisti, antropologi, sociologi e persino di psicanalisti. Infatti nel computo delle responsabilità andrebbero vagliati gli atti dei singoli parlamentari Sardi che dal Regno d’Italia ad oggi si sono avvicendati nella tutela degli interessi della Sardegna, e nelle loro singole azioni troveremmo facilmente pratiche e comportamenti del tutto privi di razionalità, dove le cause dei problemi non vengono neppure associate agli effetti che provocano. Caterina Pes strappa così la palma d’oro dell’incoerenza a Giulio Calvisi, il deputato del PD che nel 2012 riconobbe la responsabilità dello Stato sul problema dei trasporti, ma lo sostenne comunque, piegando gli interessi della nostra isola a quelli della penisola, tutt’altro che coincidenti. Internet ci ha consentito di valorizzare la trasparenza nell’osservare i loro atti, e si tratta di un diritto che la nostra aristocrazia politica aveva sempre visto come un privilegio da non concedere mai.

Caterina Pes, assieme ad altri parlamentari Sardi (fra cui Amalia Schirru, quella che venne intervistata dalla trasmissione Le Iene e confuse moschee con sinagoghe), nel 2008 aveva sostenuto la necessità di realizzare il corridoio militare aereo per collegare la piattaforma di Decimo col poligono di Quirra. L’idea era quella di sviluppare il comparto delle sperimentazioni civili e militari in campo aerospaziale, col miraggio di creare dei posti di lavoro. Tale orientamento serve anche a farci capire quale sia l’immagine dello sviluppo economico che anima i nostri parlamentari, alquanto confusionaria e tendente ad assegnare costantemente allo Stato un ruolo assistenziale e calato dall’alto, con un modello economico locale drogato dalla presenza pubblica e incurante delle ricadute connesse a pratiche chiaramente impattanti per la salute ambientale. U.R.N. Sardinnya già propose, ma in chiave integrale, la conversione del poligono di Quirra in un centro accademico civile di eccellenza (anche con l’ausilio di capitali privati) auspicando la totale chiusura delle sperimentazioni militari, che rimangono il core-business della Difesa italiana nel nostro territorio. Oggi la stampa ci informa che Caterina Pes si è lamentata per i boati occorsi nelle coste oristanesi a seguito di sperimentazioni militari condotte da una pattuglia dell’aeronautica tedesca.
La stessa Pes da qualche tempo ha evidentemente rivisto le proprie posizioni e ha parlato di rischi al turismo connessi alla presenza dei poligoni, auspicandone lo smantellamento. E se l’interessata si informa scoprirà che nel 2012 aerei militari sono passati persino sopra le teste dei bagnanti. Peccato che nella triste storia della Difesa italiana la Sardegna sia stata sempre e comunque quella che ha sopportato i sacrifici maggiori derivanti dall’appartenenza allo Stato centrale. Ieri offrendo carne da cannone, oggi offrendo ettari e cittadini da inquinare e far ammalare a tutto vantaggio delle casse di Roma, dove finiscono i lauti proventi realizzati grazie alle sperimentazioni che coinvolgono le attività militari dei maggiori Paesi europei (e non solo).
E’ possibile opporsi a un trend così negativo? Certamente si, a patto che i banchi del Parlamento non vengano scaldati da tanta incoerenza ed intempestività nel momento in cui devono essere assunte e proposte posizioni precise a tutela dei nostri interessi. Ma bisognerebbe anche domandarsi se spesso gli interessi della truppa parlamentare Sarda corrispondano agli interessi di chi gli ha conferito il mandato di amministrare la sfera pubblica.

E’ ora di dire basta a chi sfodera il tricolore per sostenere azioni che puzzano ancora di colonialismo.

Adriano Bomboi.

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U.R.N. Sardinnya ONLINE – Natzionalistas Sardos

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    • [...] che ci fossero potenti forze oscure che gli andavano contro, tipo il partito per cui è candidato e che oggi dice di voler rappresentare in Europa.  Condividi:TwitterFacebookGoogleMi piace:Mi [...]

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