Un mese fa ci lasciava Gianfranco Pintore, con tanto lavoro arretrato

Se c’è una cosa che ho sempre rimproverato alla scorsa generazione di intellettuali e nazionalisti Sardi è stata quella di aver abbandonato l’impegno informativo, pubblicistico ed editoriale in generale. E per varie ragioni, tanti avevano anche abbandonato l’impegno politico attivo, lasciando ai soli movimenti indipendentisti e autonomisti, spesso confusi e privi di una chiara spinta riformista, la missione di estendere gli ideali, le opinioni e anche le proposte per far crescere il Popolo Sardo, sia in ambito culturale che economico. A Gianfranco Pintore non ho mai potuto fare una critica del genere, è stato forse fra i pochi a lavorare incessantemente su questo versante, ed è stato anche fra i pochi ad aver intuito, prima di tanti, che il valore dell’opinionismo politico, tanto caro nell’era della comunicazione di massa, si sarebbe presto trasferito dal mondo cartaceo – passando per quello radiotelevisivo – a quello digitale.

Ad essere sincero non ricordo neppure in quale occasione venni a contatto la prima volta con gli scritti di Gianfranco, l’avevo in seguito conosciuto personalmente a Siniscola in occasione della presentazione di un suo libro. Uno dei tanti che hanno contribuito all’esistenza della letteratura Sarda, quella vera, e che hanno segnato una stagione di fermento e riflessione.
Eppure, da diversi anni era già nato qualcosa di nuovo nel web: un network di spazi informativi che ha avuto il merito di portare avanti tematiche altrimenti abbandonate nella collettiva indifferenza e nel lavoro dei vari nazionalisti del passato. Gianfranco trovò presto interessante il nostro portale e, in un certo senso, U.R.N. Sardinnya, motore di Sa Natzione, rappresentava un filo di continuità con le numerose pubblicazioni cartacee del passato. Soprattutto di quelle nate a cavallo fra gli anni ’70 e ’80, senza le quali non esisterebbe l’avanguardia dell’indipendentismo contemporaneo. E se bisogna dirla tutta, così come il lavoro di Gianfranco su internet, abbiamo avuto un grande vantaggio nella nostra costanza che i circoli del passato non potevano avere a causa dei limiti tecnologici del loro tempo, che ne arrestavano la sfera di influenza. Non a caso, quasi tutte le vecchie pubblicazioni nazionaliste che precedettero (e integrarono) gli anni del vento sardista si esaurivano nel giro di poche pubblicazioni, spesso per vicissitudini personali dei loro promotori, dei costi, dell’assenza di una robusta struttura a supporto del proprio lavoro e, in svariati casi, anche per la difficoltà di divulgare l’opera stessa. In quest’ottica internet ha rappresentato una rivoluzione culturale, perché oltre all’aver livellato i costi, ci ha permesso di creare spazi versatili, capaci di poter essere condotti anche senza l’apporto di numeroso personale, ed allo stesso tempo in grado di raggiungere un bacino di utenza altrimenti inarrivabile, sia dentro e sia fuori i confini della Sardegna.
Un nuovo “rinascimento”.

Naturalmente la Guerra Fredda è finita da un pezzo, e non possiamo paragonare il livello di militanza tenuto dal nazionalismo Sardo nella seconda metà del ’900 con il presente (pensiamo ai fondamentali contributi in tema di indipendentismo e di valorizzazione linguistica), ciò non toglie che oggi sia aumentato il livello di consapevolezza circa la necessità di sfruttare al meglio la democrazia per divulgare i temi a noi cari nell’interesse del Popolo della Nazione Sarda.
Non mi sento quindi di considerare Gianfranco Pintore come uno degli ultimi esponenti dell’intellighentzia sardista, ne abbiamo ancora, dovremmo piuttosto considerarlo come un intellettuale strettamente attuale. E non solo per i contenuti che ha sempre portato avanti, fino a ieri, ma anche perché quei contenuti non li abbiamo ancora del tutto realizzati. Ed alcuni sono probabilmente ancora allo stadio embrionale, altri attendono di essere creati.
Ecco perché sentiremo la mancanza di Gianfranco, perché senza di lui aumenta il nostro carico di lavoro (e di altri gruppi e singoli che si occupano delle stesse tematiche) per poter continuare ad offrire una opinione, un punto di riferimento per arricchire il dibattito sul destino della Sardegna. Noi ci proveremo.

L’ultimo argomento su cui aveva manifestato attenzione era quello relativo all’ipotesi di un Antitrust Sardo, perché, non solo il tema veniva inserito nella sempreverde utilità di riformare lo Statuto Autonomo Regionale, ma perché irrobustiva e innovava il concetto secondo il quale sono i contenuti e non il contenitore l’unica strada possibile per esercitare la sovranità, che consiste nel fornire all’isola, pezzo dopo pezzo, tutti quegli strumenti amministrativi con cui pianificare e difendere il nostro sviluppo. Gianfranco aveva anche sostenuto un progetto editoriale del nostro gruppo sull’insieme del nazionalismo Sardo, e che purtroppo non potrà vedere ultimato. Ma in fin dei conti, da queste parti ci piace pensare che sia sempre all’opera, con la pipa fra le labbra, a leggere tutti gli ultimi aggiornamenti che ci sono passati per la testa.

Adriano Bomboi, 24-10-12.

A Gianfranco Pintore, Orgosolo, 26 de capitanni 2012 – Discorso dell’amico Diegu Asproni tenuto in occasione della funzione religiosa:

Nos fimus vistos chin Gianfranco unu mese fachet. Aiamus colatu una die de festa, de arrejonos e de divagu in Berchida.
In Berchida matessi l’aiamus connotu in s’istiu de trintasette annos fachet.
Cando mancat unu cumpanzu, unu amicu, benit sa gana de narrer paraulas chi nos aiuen a mantennere s’ammentu e su prantu.
S’ammentu meu est de unu omine chin coro e intragnas donatas a sa Sardigna. A sa terra, a sos anneos e a su travagliu de sa zente, a sa limba Sarda, a sos sentidos de libertade de sa natzione Sarda.
Unu omine isseperat de sa vita sua, de sas fortzas, de sos donos naturales suos: abistesa, creativitate, voluntade.
Los potet ponnere a frutu pro isse solu.

Gianfranco at isseperatu: s’est postu a disponimentu de sa Sardigna e de su Populu Sardu.
Iscritura, pensamentos, ideas, prozetos de vita comuna, sono travagliu suo postu pro fachere arrejonare, pro voliare curiositate, pro metzorare, pro istudiare, pro aere unu isetu politicu dignitosu, veru.
De custu amicu nostru apo presente su bonu coro, sa manera e su grabu, chi aiat chin totu.
Chin pessones de sa matessi idea e chin ateras de idea diferente: sa passione civile semper via, ma chin grabu e manera.
E de ateru, tenzo in dainnantis s’amore suo pro sa vita, pro sa famiglia sua, pro Orgosolo, pro sa bellesa de su locu, pro s’amistade de sos omines e de sos populos, in unu mundu de pache.
Ma apo presente, de s’omine, vinzas s’arrennegu e su dispretziu pro chie nos cheret tzeracos, pro chie si vennet sa terra e s’anima proprietate de su populu nostru e de s’Umanitate intrea.
De Gianfranco apo crara vinzas sa frigura de unu omine chi lottat e mai s’isporat.
Semper dande isetu e corazu a totu in sos mamentos prus tristos e difitziles.
Ammento s’allegria sua, cando intenniat sa oche in su telefonu, semper una festa; una manera sa sua de acurtziare sa zente, chi est unu insegnamentu pro mene, pro nois.

Ecco, su mastru nostru, nos at lassatu totu indunu.
No nollu fimus aspeande.
Si nche est andatu, mortu de repente.
Mannu chene lu facher videre, chin sa modestia sua. Finzas a s’urtima die de vita travagliande continu e fachende cosas mannas in modu naturale e friscu, comentu unu mastru vonu ischit fachere, onestu semper.
De goi mi lu ammento: adiosu Gianfranco Pintore, amicu e cumpanzu de tantos annos, patriota Sardu defensore de su populu nostru.

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U.R.N. Sardinnya ONLINE – Nazionalisti Sardi

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