Contro l’ONU: La Nuova pubblica un articolo dove afferma che le minoranze linguistiche non hanno senso

Sbalorditivo. Un brutto colpo per l’immagine di uno dei due maggiori quotidiani dell’isola. Un certo Giulio Concu, insegnante di lingua inglese, dalle righe del quotidiano La Nuova Sardegna, ha affermato che l’insegnamento della Lingua Sarda di fianco all’inglese e all’italiano non ha senso: “Se insegno italiano a un sardo è perché la Sardegna da 150 anni fa parte dell’Italia, nolente o volente. E se insegno il sardo? Che senso ha? Se trovassimo la risposta capiremmo come e dove insegnarlo, il sardo” (12-05-12).

Implicitamente, il signor Concu afferma che le minoranze linguistiche, la cui tutela è riconosciuta come parte della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo adottata nel 1948 dalle Nazioni Unite, non ha senso.
Seguendo il ragionamento del presunto “esperto”, tutte le lingue di minoranza del pianeta (più o meno riconosciute dagli Stati di appartenenza) non dovrebbero essere insegnate poiché “prive di logica” e lasciate alla discrezione dei Popoli che ne fanno eventualmente uso.
Probabilmente il signor Concu scorda che persino la Costituzione Italiana recepisce la Carta ONU e all’art. 3 sancisce:
“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.

La Lingua Sarda, ricordiamolo sempre, è tutelata dalla legge regionale n. 26/97, mentre l’Italia, ricordiamo anche questo, fu richiamata dall’ONU per discriminazione linguistica dopo il crollo del fascismo attraverso le risoluzioni 1497 e 1661.

Il signor Concu inoltre non tiene conto che l’assenza del Sardo nelle scuole dell’isola è tra le causali della dispersione scolastica in cui incorrono parecchi giovani studenti, costretti a confrontarsi con una lingua italiana regionale imposta dalla Pubblica Istruzione ed estranea al loro nucleo familiare.
Un tema sollevato anche dallo studioso Roberto Bolognesi, che recentemente ha ricordato: “Il rapporto tra dispersione scolastica e questione linguistica è già stato denunciato a partire dagli anni ’70 da Mialinu Pira, Elisa Spanu Nivola, Maria Teresa Pinna Catte”.

Ci auguriamo che il quotidiano La Nuova Sardegna preservi la sua credibilità evitando simili pubblicazioni, in netto contrasto con la tradizione antifascista che ha contraddistinto la sua storia editoriale nell’isola.

Di Adriano Bomboi.

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U.R.N. Sardinnya ONLINE – Nazionalisti Sardi

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    3 Commenti

    • Io lascerei al sig Concu la responasbilità delle sciocchezze dette in una intervista e darei al cronista il merito di averle fatte conoscere. Sappiamo tutti che baggianate antiscientifiche e anticostituzionali del genere circolano con abbondanza soprattutto nella intellighetsia giacobina. Fa bene allo spirito leggerne di tanto in tanto una summa: ci ricorda come sia difficile – e spesso vano – combattere le posizioni reazionarie che si nascondono dietro proclami progressisti e futuristi.

    • Non bisogna prendersela con il Sig.Concu per le sue posizioni non solo criticabili ma inacettabili e francamente fasciste.
      Bsasterebbe contestare con articoli scritti e inviati al giornale per non lasciare questo messaggio avvelenare la coscienza dei lettori.
      Bisognerebbe però sottolineare la responsabilità della direzione del giornale, del responsabile della pagina culturale e dei commenti politici di esterni, per la deliberata scelta editoriale antisarda, antiautonomista, antiindipendentista e tutto sommato filocolonialista che deriva dal mandato editoriale dell’editore Debenedetti.
      La Nuova dopo essere stata sottratta ai sardi con operazioni a dir pocho opache è purtroppo, pur letta da tanti di noi, uno strumento di colonizzazione che riflette
      le idee dei compradores rossi che oggi come ieri si oppongono all’autodecisione dei sardi. Tutto ciò si nota dagli articoli, dalle note, dai titoli e sottotitoli che invariabilmente vanno in direzione del peggiore colonialismo e autocolonialismo. Sorprende il silenzio dei giornalisti, che non pochi non la pensano così, ricattati nel pane quotidiano ma anche timidi e senza coraggio .

    • ” un brutto colpo per l’immagine di uno dei maggiori quotidiani dell’Isola….????????????? ” perchè… qualcuno forse ha mai pensato che alla Nuova sardegna gliene sia mai fregato qualcosa, della difesa dei valori identitari e della cultura Sarda..???? guardate..secondo me… prima di rivedere sulle pagine della Nuova qualcosa di filo/sardo dovremo aspettare perlomeno che il partito sardo d’azione si rompa le scatole del centrodestra e ritorni nell’alveo della sinistra italo/sarda…..allo si che ricominceranno a tutto spiano a pubblicare articoli su articoli della famosa ” Questione sarda” e della struggente nostalgia per la lingua dei nostri avi…etc….etc….etc…..bla..bla…bla…..

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