Elezioni Comunali 2016: quattro consigli per scegliere il voto

Di Adriano Bomboi.

Il prossimo 5 giugno i sardi saranno chiamati a rinnovare le amministrazioni di 99 Comuni sardi, con 4 comunità capoluogo, pari ad un totale di 460.866 aventi diritto al voto.

Ma chi votare? Eccovi quattro consigli:

Date priorità ai candidati commercianti ed artigiani, gli unici lavoratori rimasti nel nostro territorio consapevoli del carico fiscale che grava sulle partite IVA. Un carico che finisce per stipendiare tutte quelle professioni pubbliche, anche assistenziali, che in Sardegna godono già di ampia rappresentatività politica. Motivo per cui gli amministratori regionali si occupano poco e male dei contribuenti, sperperando ingenti risorse pubbliche per servizi onerosi ed inefficienti con cui alimentano le loro clientele.
Solo chi opera a diretto contatto col mercato conosce il sacrificio delle difficoltà causate dalle tasse, dalla burocrazia, da un gravoso sistema energetico, da oligopoli che ingessano i trasporti. Nonché da costi per enti lottizzati dalla politica, pensate alla distribuzione idrica od alla raccolta differenziata dei rifiuti: settori che hanno causato il fallimento di migliaia di attività in tutta l’isola.

Date priorità alla competenza. Tutti hanno il diritto ad essere eletti ma non tutti hanno la capacità, qualora eletti, di amministrare territori sempre più attraversati da complessi fattori di crisi che richiedono una globale comprensione dei problemi e dei possibili approcci legislativi. Diffidate da chi si è proposto nel realizzare lavori pubblici con poche assunzioni destinate agli amici degli amici: ogni euro sottratto alle famiglie e sperperato in queste avventure per offrire lavoro a tempo determinato è un euro sottratto ad attività che avrebbero investito i propri soldi per creare lavoro a tempo indeterminato. Diffidate da chi promette mari e monti, anche attribuendo al Comune poteri di cui non dispone, od in capo a Stato e Regione.

Date priorità all’alternanza. Se non riponete fiducia in alcun candidato presente nel vostro Comune, scegliete l’avversario che ha maggiori possibilità di mandare a casa la Giunta che governa la vostra comunità. L’alternanza ha lo scopo di ridurre il potere dei vecchi amministratori, separandoli dalla gestione dei soldi pubblici e dalla possibilità che possano continuare ad occupare superflui e improduttivi ruoli amministrativi a spese dei contribuenti.

Date priorità ai partiti sardi. Non tutti rispecchiano le condizioni sopra elencate, ciò nonostante, nei Comuni in cui si propongono, il Partito Sardo d’Azione, Unidos, Fortza Paris, Sardigna Natzione, ProgReS e sovranisti vari, solo per citarne alcuni presenti in varie liste civiche, hanno candidati più vicini alle necessità esposte, ed i cui programmi si presentano in linea non solo con la capacità di rilanciare l’economia locale, ma anche l’identità e la cultura delle comunità che oggi attendono una risposta di sviluppo.
In alcuni Comuni, come informa Bruno Delussu, gli indipendentisti hanno scelto di non partecipare alle elezioni, in attesa di lavorare ad una forza politica nazionalista più coesa e robusta che punti ad amministrare la Regione. In altri Comuni, come ad Olbia, sardisti e indipendentisti si presentano compatti con Marco Balata (Progetto “L’altra Olbia – Coalitzione Identitaria”), esperimento difficile ma necessario per partire. Oppure, diversamente, pensiamo a Siniscola, dove la difficoltà nella composizione delle liste è stata il frutto della tensione tra un apparato sociale assistenziale ed uno votato al cambiamento (simile al caso nuorese dell’anno scorso). O in alternativa pensiamo a Cagliari, in cui sardisti e indipendentisti si presentano ancora in ordine sparso, sia con il sindaco uscente; sia con il principale sfidante Piergiorgio Massidda, e sia con Enrico Lobina, candidato per “Cagliari Città Capitale”. Un contesto dunque nel quale sarà impossibile perdere ma su cui sarà necessario far emergere le nostre sigle rispetto ai partiti italiani. Come noto, l’esito del principale Comune capoluogo offrirà indicazioni per capire la linea del futuro posizionamento sardista in ambito regionale.

Presto ci auguriamo di dare un contributo che vada oltre la sola sfera politico-culturale.

Fortza Paris!

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