I vecchi racconti Sardi del mistero: La donna del fiume

Persino durante il boom economico italiano, la Sardegna continuava ad ospitare ampie sacche di povertà. A pagarne il prezzo furono tanti piccoli paesi abbandonati alle proprie possibilità, dove non esisteva neppure una strada asfaltata, e ancora meno una diffusa presenza di apparecchi per l’intrattenimento, come la TV o il giradischi. Era in questo contesto sociale rurale, e religioso, che la sera varie famiglie si raccoglievano attorno al fuoco, qualche volta direttamente in strada, con le sedie disposte a cerchio, per tramandare in Sardo favole e storie fantastiche del passato. I più audaci si dichiaravano assolutamente convinti della veridicità di questi brevi racconti, che talvolta avevano un insegnamento morale verso i più giovani, o il semplice scopo di stupire chi ascoltava. Alcuni ricordavano la tradizione esopica, ma la loro varietà fu così estesa che spesso non avevano nulla da invidiare alla migliore letteratura gotica dei secoli scorsi. Alcune di queste storie presentavano personaggi comuni all’interno di una trama che di volta in volta poteva assumere, come nella migliore formula orale, dei tratti assolutamente inediti. E per non perdere questo emozionante patrimonio culturale, stavolta Sa Natzione vi presenta uno di questi inediti:

La donna del fiume (o *La pana malvagia).

Non ricordo con esattezza, era una calda estate del 1910, o forse dell’anno seguente. In un piccolo paesino del nuorese abitavano due giovani fratellini chiamati Pietro e Matteo, dicono che la madre fosse molto devota e per questo diede loro i nomi di due apostoli. Non perdevano occasione per divertirsi, e tutti quelli che li avevano conosciuti li descrivevano come ragazzini chiassosi e pronti ad infilarsi in qualsiasi avventura gli fosse capitata a tiro. Ogni tanto in paese lanciavano delle mandorle sulla testa del povero Pasquale, un vecchio ubriacone che passava tutti i pomeriggi nella locanda che c’era sulla piazzetta, il padre doveva sempre fare i salti mortali per riportarli a casa. E quante risate avreste sentito nel vederli correre dietro alle pecore dello zio!
Una notte decisero di fare una bravata e uscirono da casa di nascosto, l’idea era quella di andare a giocare al fiume, che distava appena un chilometro dal vigneto dove lavorava il padre. Si percorreva un lungo viale ai cui lati c’erano degli uliveti, poi si proseguiva lungo un tratto pianeggiante dove c’erano diversi alberi finché una discesa portava direttamente al fiume. Poco prima della discesa c’era un crocefisso di legno, indicava ai passanti che erano quasi arrivati alla meta. Il tragitto era molto tranquillo, con un silenzio che ogni tanto veniva interrotto dal canto dei grilli ed una luna che illuminava la maestosità della campagna.
Pietro si divertiva a lanciare qualche mandorla sulla testa del fratello mentre Matteo gliela rilanciava contro. Giunti in prossimità del fiume, l’allegria e il vociare dei fratellini venne interrotta da una sorpresa. C’era una signora sulla riva! Non erano ancora molto vicini, ma erano abbastanza arzilli da chiedersi che cosa ci facesse una donna a quell’ora in quel posto. Questa dava loro le spalle, era in ginocchio e aveva uno scialle sulla testa. Anche se non potevano vederla di fronte, si capiva che stava lavando un panno nell’acqua. Ben presto i dubbi vennero superati dalla goliardia di Pietro che lanciò una mandorla verso la donna. Pietro fu sicuro di averla colpita, ma questa non si mosse, quasi non si fosse accorta di loro, essendo così impegnata nel suo compito. Dopo un po presero a gridargli contro in tono scherzoso, ma anche stavolta la donna non reagì in alcun modo. A quel punto decisero di avvicinarsi, Pietro si mise direttamente al suo fianco, a ridosso dell’acqua poteva vedere la luna che rifletteva la sua immagine, tranne quella di Matteo che era rimasto poco dietro, ma…terrore! La donna invece non rifletteva alcuna immagine sull’acqua! Pietro era ancora colto dallo stupore quando questa si voltò improvvisamente verso di lui, le orbite dei suoi occhi erano più oscure della notte e dalla bocca ruggì come un leone! I due fratellini iniziarono a correre con tutto il fiato che avevano in corpo. Con la coda dell’occhio avvertivano la presenza della donna, li stava inseguendo? Pietro inciampò e cadde, proprio nei pressi del crocefisso. Matteo era più avanti e proseguì la corsa senza mai voltarsi indietro. Giunto a casa allertò i genitori, che confusamente ascoltarono la sua storia, ormai l’alba era alle porte. Fin dal mattino il padre e diversi uomini del paese andarono a cercare Pietro, e così fecero anche nei giorni seguenti.
Inutile dire che non fu mai più ritrovato.

* Panas: Nella mitologia Sarda si tratta degli spiriti di donne morte di parto, e costrette a lavare nei corsi d’acqua i panni del proprio nascituro.

Di Adriano Bomboi.

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U.R.N. Sardinnya ONLINE – Natzionalistas Sardos

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