Catalogna in deficit chiede aiuti e nuovo Patto Fiscale: Madrid riceve più di quello che restituisce

Economia: I nodi sono arrivati al pettine. Tutto il mondo politico catalano è in subbuglio per l’esplosione del deficit della Comunità Autonoma. Lo stesso nazionalismo Catalano è diviso: l’autonomismo non ritiene lesivo ricorrere al Fondo spagnolo di aiuti per le comunità autonome, mentre l’indipendentismo ritiene invece che si tratti dell’ennesima manovra centralista per rallentare la piena sovranità del Popolo Catalano dal resto dello Stato spagnolo. Su una cosa autonomisti e indipendentisti concordano: Madrid incassa da Barcellona più di quello che restituisce, contribuendo così all’esposizione verso il deficit in cui si trova quest’ultima (anche a causa di una poco oculata gestione interna e dalla presenza di titoli tossici assimilati con l’esplosione della crisi internazionale).
Il portavoce del Governo autonomo catalano Francesc Homs, ai microfoni di Catalan News Agency, ha dichiarato che la situazione va inquadrata con serietà. E bisognerebbe sfatare la disinformazione operata da alcuni organi di stampa, in quanto il ricorso ai denari del Fondo non sarebbe un aiuto offerto da Madrid e capace di determinare conseguenze politiche, ma un atto dovuto di recupero delle somme spettanti alla Catalogna, proprio in ragione del fatto che lo Stato centrale riscuote le imposte dalla Comunità Autonoma restituendo puntualmente meno di quanto ricevuto. Un problema analogo a quanto avviene in Sardegna, dove il debito dello Stato italiano nei confronti dell’isola continua a rimanere insoluto per un valore di svariati miliardi di euro. Circostanza che ha visto nascere iniziative destinate a sviluppare un sistema autonomo di riscossione delle tasse pagate dai cittadini, come il comitato del Fiocco Verde, al fine di lasciare i soldi dei Sardi in Sardegna.

Il Governo catalano è responsabile del 40% della spesa pubblica, tra cui l’assistenza sanitaria, l’istruzione e i servizi sociali. Nel 2011 Madrid si rifiutava di versare 2,2 miliardi di euro spettanti alle casse di Barcellona, unitariamente alla mancata cessione dei beni immobiliari dello Stato alla Comunità Autonoma (CNA).
Le polemiche sorte con la progressiva espansione del deficit catalano si inseriscono nel braccio di ferro che porterà Barcellona alla definizione di un Patto Fiscale con lo Stato spagnolo, una battaglia politica che vede in campo tutte le principali sigle del nazionalismo catalano, le cui componenti non escludono l’opzione indipendentista come strumento di autotutela economica del territorio.
In un ottica sovranista, Francesc Homs ha affermato che i Paesi Baschi sono un modello di riferimento per quanto riguarda lo sviluppo di una fiscalità autonoma interna all’UE, un elemento che ha permesso loro il controllo del deficit e una maggiore garanzia di efficienza nel monitoraggio della spesa pubblica e degli investimenti destinati allo sviluppo (con un rating meno sfavorevole da parte delle agenzie internazionali). Un fenomeno, quest’ultimo, che abbiamo rilevato anche nel giudizio di Fitch sulla valutazione del rating della Sardegna (Sa Natzione).

B. Adriano.

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U.R.N. Sardinnya ONLINE – Nazionalisti Sardi

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