Sardigna Natzione contro il nucleare

Riceviamo e Pubblichiamo: Martedì 9 alle ore 11.30 presso la Corte d’Appello di Cagliari Sardigna Natzione Indipendentzia ha consegnato 16.286 firme regolarmente autenticate e certificate elettoralmente per indire un referendum consultivo sulla possibile installazione in Sardegna di centrali nucleari  o di siti per lo stoccaggio di scorie radioattive.

Si tratta di un referendum consultivo promosso ai sensi dell’art. 1, lett. f) della Legge Regionale n. 20 del 17 maggio 1957, successive modificazioni, per chiedere ai sardi di pronunciarsi sul seguente quesito “Sei contrario all’installazione in Sardegna di centrali nucleari e di siti per lo stoccaggio di scorie radioattive da esse residuate o preesistenti ?”

La richiesta di referendum verrà trasmessa entro 24 ore all’Ufficio Regionale Referendum, composto da tre giudici, che dovrà pronunciarsi sulla legittimità della richiesta e sulla validità delle firme. Stabilita la validità e la legittimità della richiesta sarà il presidente della regione ad indire il referendum. Ci sono i tempi per accorpare il referendum alle elezioni provinciali, serve solo la volontà politica di farlo.

Sardigna Natzione Indipendentzia è convinta che solo i sardi possano difendere gli interessi ed il territorio del proprio popolo e considera lo strumento referendario uno dei modi più efficaci per farlo. SNI non crede, infatti, che basti la mobilitazione militante di quanti sono contrali al nucleare o le mozioni votate in consiglio regionale, ma che sia necessario creare una evidente ostilità ambientale, che veda tutto il popolo sardo schierato contro la scellerata ed ingiustificata scelta del nucleare.

In quanto a noi indipendentisti, opposizione al nucleare sarà durissima e ad ogni costo, non possiamo permettere che il barone di turno porti la sua tirannia fino al punto di compromettere l’esistenza stessa del popolo sardo e del suo territorio.

10-02-2010 – B. Cumpostu.

Vedi Comunicato in formato DOC.

Il movimento inoltre informa:

CIRRAS – DIE DE SA VARDIANIA – ATOBIU CONTRA SU NUCLEARE.

Dominiga 07/03/2010 a sas 10.30 in sa fratzione de Cirras, comuna de S. Giusta, atobiu de chie cheret gherrare pro impedire chi bi fraighent una tzentrale nucleare. Totu sos chi cherent defender sa Sardigna dae su perigulu nucleare sont cumbidados a fagher pre…sentzia e a batire zente meda. Chin custa manifestada si cheret dare unu sinnu forte de soverania e acrarare chi solu sos sardos podent detzider supra su territoriu issoro e supra una chistione de importu mannu comente cussa de su nucleare. Cumbidamus sos sinnigos a convocare in Cirras sos cussitzos comunales e sos partidos indipendentistastas a bi convocare sos cussitzos natzionales. Pro ammentu de sa “Die de sa Vardiania” e pro sinnu de vardiania de su Cirras e de sa Sardigna intrea amus a prantare unu palu de ferru chin supra unu capu tribù nuragicu de brunzu e una targa umbe b’at iscritu “ A Vardiania de su Cirras e de sa Sardigna totu dae su Perigulu Nucleare” Batide panneras sardas e puru, pane, casu, sarditza e binu pro istare unidos e in amistade. Unidade e amistade, cussa est sa fortza nostra.

Redazione SANATZIONE.EU

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    1 Commento

    • LETTERA DI UN GIOVANE SARDO SENZA FUTURO
      Gli avvenimenti degli ultimi giorni, passeranno alla storia come l’inizio della inarrestabile decadenza della nostra Sardegna…
      Disoccupazione alle stelle, aziende sempre più in crisi, continuità territoriale farlocca, impoverimento culturale, sindacato impotente, classe politica e dirigente inetta e subalterna.
      Siamo ritornati al Medioevo quando personaggi venuti da lontano ci dicevano cosa potevamo e non potevamo fare in casa nostra, personaggi che mentre perdevano tempo riempiendoci la testa di promesse, agivano dietro le quinte per farci la forca…
      Sembra che il tempo non sia passato, e quei personaggi sono ritornati sotto mentite spoglie, per dare il colpo di grazia a una Sardegna che sta morendo!
      GIA’ LA SARDEGNA STA MORENDO!!!!
      E nessuno fa nulla! Nessuno ne parla, tantomeno i giornali Italiani!
      In questo tunnel di disperazione in cui da Sardo mi sento intrappolato, vedo un unico barlume di luce… una soluzione che per anni ci hanno fatto credere che sarebbe stata la nostra disgrazia. La nostra cura di chiama Indipendenza!
      E’ arrivato il momento di invocare l’indipendenza della Sardegna per necessità se non per legittima difesa della nostra sopravvivenza. Non possiamo più permetterci di aspettare le decisioni prese a km di distanza e con anni luce di ritardo, possiamo e abbiamo l’obbligo di preparare un futuro migliore per i nostri figli, non possiamo più delegare il controllo della nostra esistenza alla solita classe politica romana, che pensa solo al proprio mantenimento.
      La vertenza sulle entrate, la telenovela Tirrenia, lo stato di degrado delle nostre infrastrutture (quando presenti), sono i segnali di come, mai come in questi tempi la nostra isola è una lontana provincia della Repubblica italiana, una Repubblica ormai prossima all’implosione, e prossima a trascinarci nel baratro con lei. Non c’è alcuna speranza, non dico di rinascita ma neppure di sopravvivenza, a rimanere attaccati all’Italia; ci ripetono da anni che è anacronistico rendersi indipendenti in un mondo sempre più globalizzato, ma in realtà, fare della Sardegna uno Stato indipendente è l’unico sistema per garantire un futuro ai nostri figli senza obbligarli ad andarsene.

      E’ necessario che tutti i sardi smettano di mentire a se stessi e aprano finalmente gli occhi: non siamo mai stati veramente integrati nello Stato italiano, e lo Stato italiano non mi ha mai considerato cittadini di pari dignità. La verità è che siamo distanti da loro centinaia di km, che abbiamo diversi interessi economici, diverse strategie di sviluppo e diverse esigenze economiche e sociali!
      Da sempre abbiamo le mani legate, non possiamo decidere liberamente su nulla: sui trasporti da/per la nostra Isola, sulla fiscalità, sugli scambi commerciali, sugli investimenti, sull’educazione dei nostri figli!
      In tutto questo una grossa responsabilità la hanno i politici Sardi, di destra e di sinistra!
      Per non parlare dei Sardisti e dei vari partiti indipendentisti?! Dove seite? Che fine hanno fatto i vari Sardigna Natzione, Fortza Paris, IRS??
      Ci fanno credere di essere eletti da noi, ma la loro nomina avviene in primis nei meandri dei salotti romani o milanesi. Questo li porta a non lavorare per lo sviluppo della loro terra, ma nella prospettiva di far carriera a Roma. Con l’indipendenza questo malsano cordone ombelicale verrebbe finalmente spezzato e i primi a giovarne sarebbero i Sardi!
      Per anni ci hanno fatto credere che la nostra terra non sarebbe in grado di sopravvivere come Stato indipendente perché non abbiamo risorse…
      La Sardegna non solo è ricchissima di risorse e di materie prime, ma è anche ricchissima di intelligenze, che si fanno notare in giro per il mondo perché qui nella loro terra, sono costrette ad emigrare perché la maledetta politica italiana non ha fatto nulla per tratenerli! Inoltre, alla Sardegna lo Stato italiano non da assolutamente più soldi di quelli che preleva, ma continuano a farci credere che viviamo grazie all’assistenzialismo dello Stato Italiano.
      E’ arrivato il momento che ogni Sardo si armi di coraggio, e guardi al mondo, alle altre piccole nazioni che con l’indipendenza si sono evolute (Irlanda, Slovenia, Rep. Baltiche ecc), altro che miseria! Provate a immaginare una Sardegna in cui la classe dirigente non consideri la sua terra periferia di Milano o Roma, ma centro del Mediterraneo. Chi si considera periferia si rivolge automaticamente all’unico centro che riconosce e, nei suoi rapporti con questo, accetta le condizioni che il centro gli detta. Questo è quello che è accaduto fino ad ora. Dobbiamo cambiare questo modo di far politica, perché chi si considera centro, invece, si guarda attorno e sceglie di interagire nel modo più conveniente con chi gli sta attorno e con cui ha più convenienza!
      Come stato indipendente, restando all’interno dell’Unione Europea vivremo meglio e bene, come dimostrano altri paesi piccoli, Repubbliche Baltiche, Slovenia, Malta e Cipro in primis, che anche se non possono vantare le risorse di cui noi disponiamo, vivono dignitosamente e garantiscono un futuro certo ai loro figli!
      E’ arrivato il momento che tutti i politici Sardi di ogni schieramento, riscattino la loro dignità, e passino alla storia avviando pacificamente le procedure di separazione da uno Stato italiano sfruttatore e nemico dei Sardi e del loro futuro. Da anni subiamo, per anni a testa china i nostri politici hanno eseguito gli ordini perentori partiti da Roma e da Milano.. Ora è arrivato il momento di dire veramente basta e di staccare la spina!

      Politici Sardi di ogni schieramento, mi invoco alle vostre coscienze e al vostro cuore! Pensate alla vostra terra e ai vostri figli senza futuro, per loro l’unica speranza di vita resta uno Stato Indipendente Sardo, non si può più aspettare!
      Un giovane laureato Sardo, operatore di un call center, senza futuro!

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