L’aperitivo: Corona de Logu o Corona degli Antisardisti?

Auguri alla neonata Corona de Logu, spazio democratico degli amministratori indipendentisti.

Ma, c’è un “ma” di non poco conto: l’assenza del Partito Sardo d’Azione, che oggi guida la Regione col consenso di migliaia di sardi, e di un esercito di amministratori locali, penalizza in partenza un’assise dichiarata “aperta e plurale”. Un’assise da cui non mancano tuttavia vari esponenti uniti da due capisaldi: la critica al sardismo e un’ideologia di sinistra.

E questo merita qualche riga di riflessione.

Di Adriano Bomboi.

Osservo una foto che apre i lavori della “Corona de Logu”, e subito ne ricavo un senso di solitudine e di elitarismo. Quelle minacciose poltrone vuote che accerchiano promotori e avventori dell’iniziativa rappresentano il nostro fallimento politico, in primis come indipendentisti, secondariamente come democratici.
Il dubbio infatti mi assale: in quella sala c’era l’avanguardia di un ideale politico, o solo chi, di quell’ideale, seppur in buona fede, ne sta rallentando la diffusione? Forse entrambe le cose.
O forse si trattava di un meeting di chi ha perso le recenti elezioni regionali?

Tante domande e poche certezze: l’incapacità di accogliere, o di spiegare un progetto (valido o meno che sia), rappresenta una delle più grosse spine nel fianco dell’indipendentismo contemporaneo. E questo ne limita in partenza la partecipazione, riducendo ogni buona idea ad un’avventura magari estemporanea e dal destino incerto.

Osservo poi i nomi di partecipanti a vario titolo della “Corona indipendentista” e i dubbi aumentano: forse gli avvocati di Rifondazione Comunista sono più rappresentativi del PSD’AZ?

Ben vengano comunque le “nuove leve”, che possono dare un contributo e offrire una cornice legale di tutela a tutti quegli indipendentisti che potrebbero essere accusati di eversione (il caso di Luisi Caria sta lì a dimostrarne la necessità). A patto che non importino anche costumi e comportamenti tipici della sinistra radicale italiana, peraltro già ampiamente presenti nel panorama indipendentista sardo.

Ma continuo a sfilare i nomi dei partecipanti e scorgo persino il Partito dei Sardi. Cioè quello che sino a ieri ha governato con la Giunta Pigliaru, ossia con la medesima strategia con cui da decenni il Partito Sardo d’Azione onora lo scenario politico sardo della sua presenza. E non mi spiego l’assenza dei sardisti, che dovrebbero affollare la sala della “Corona”, annullando quel gravoso senso di solitudine.

Interrogandomi dunque sull’utilità generale dell’iniziativa, il pensiero corre alle vecchie Repubbliche Popolari dell’est europeo, quelle per cui la “democrazia” era un concetto in cui esisteva solamente chi la pensava allo stesso modo. E tanti saluti a tutti gli altri.

La storia ha poi dimostrato che le “avanguardie” non erano tali, e non erano neppure maggioranze.

Mi si dirà: “la Corona de Logu è aperta a tutti, chi manca potrà partecipare in un secondo momento”.

Benissimo. E d’altra parte, non tutti i sardisti sono indipendentisti o interessati ai principi della “Corona”.

Che dire infatti di quei zoticoni che regalavano i 4 Mori al Berlusconi di turno? Hanno avuto l’ardire di allearsi con la Lega. Una forma di tradimento per chi proviene dalla sinistra, e non distingue un estintore dal pluralismo.
Perché è proprio questo il nocciolo del discorso: anche il sottoscritto non condivide numerose posizioni della Lega e la stessa alleanza del PSD’AZ col salvinismo, ma il sottoscritto non ha interesse a occultare il ruolo, il peso e la storia del sardismo nella nostra società. Financo il necessario rispetto umano a chi ne fa parte.

Sfortunatamente non tutti la pensano come me. A giudicare dai numerosi messaggi critici che appaiono sui social, da parte dei fondatori della “Corona”, il sardismo non sembra più ricoprire tale ruolo.

Insomma, i promotori della “Corona de Logu” devono decidere se intendono ampliare e dare un concreto futuro ad un’idea a mio avviso molto positiva, manifestando segni di apertura a chi, in questa fase politica, ha scelto strade diverse. Oppure sarà meglio evitare di perdere tempo con avventure destinate a rimanere marginali in partenza.

Nota: il presidente della Corona de Logu, Davide Sanna, precisa che i membri del Partito Sardo d’Azione sono stati puntualmente invitati ai lavori dell’organizzazione (m. h. 22:08).

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U.R.N. Sardinnya ONLINE

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