Nurnet e programmi elettorali: proposte agli indipendentisti

La fondazione Nurnet, sorta per valorizzare il patrimonio storico-archeologico dell’isola, interviene con alcune proposte ai candidati per le prossime elezioni regionali. Ecco la nota stampa:

Il forte impulso del rinascente sentimento identitario costringe i candidati alle elezioni regionali a dedicare un capitolo dei loro programmi a questo tema. Nurnet seguirà le proposte e offrirà spazio al dibattito positivo, civile, scevro da inutili acrimonie, pur non volendosi schierare per una delle parti in competizione. Abbiamo letto quanto riportato sui social e dalla stampa su questa idea del candidato di Autodeterminazione. Pensiamo che il tema deve essere affrontato in forma strategica, coraggiosamente, mentre in questa proposta non vediamo organicità sistemica, quale invece riteniamo necessaria. Riportiamo in sintesi alcuni dei punti fondamentali da trattare, su cui ci aspettiamo degli interventi costruttivi.
“Tutte le risorse provengono dal popolo e a beneficio del popolo devono tornare” (cit. Lucio).

1. Tema giurisdizionale: La giurisdizione sui Beni Culturali, almeno di quella che noi chiamiamo Civiltà Sarda (pre e protostoria sino al termine del cosiddetto nuragico) deve essere richiesta dalla Regione Sardegna, in linea con il diritto tendenziale già evidente nello statuto di autonomia.

2. Tema pedagogico: La Storia della Sardegna deve essere studiata nella sua completa profondità in tutti gli istituti dell’isola. Nelle Università sarde devono essere istituiti dei corsi di studi superiori sul tema qui trattato, non solo di archeologia ma, per esempio, dell’ambito antropologico e architettonico, oggi mancanti. Di quanto in essi prodotto deve essere dato il maggior risalto.

3. Tema legale: Esiste un problema legale irrisolto che riguarda la necessità di rendere meno rigide le norme di tutela a favore di un civile e solidale presidio locale. Mentre la massa enorme (diecimila per dire un numero?) di siti esistenti è aggredita dalla naturale entropia, dall’evoluzione vegetale e idrogeologica, il sistema normativo rende difficile anche il semplice diserbo o limitazione arbustiva sul nascere. Con le norme attuali, inoltre, i proprietari di siti archeologici o detentori di reperti importanti non sono stimolati alla condivisione o la restituzione del bene alla comunità.

4. Tema organizzativo: Una Fondazione, o qualunque Ente sovrintendente, non può limitarsi a creare la rete degli operatori riconosciuti, la loro corporazione, ma deve creare un presidio diffuso e aperto a tutti i cittadini studiosi e solidali, appassionati del proprio territorio e della loro Isola, conoscitori e narratori del paesaggio archeologico e della tradizione. – La narrazione del paesaggio, pur metodologica, non può essere limitata alle scienze ma è anche arte e letteratura, poesia, mito. Non può esservi limitazione del libero pensiero quando espresso civilmente e senza danno per terzi. – Questo risultato può essere ottenuto, con determinazione intelligente, con le moderne tecniche dell’informatica. Il GIS (mappatura sul genere di Google Earth), collegato a una Mediateca, possono offrire ordine e struttura alle infinite informazioni digitali che provengono dal basso. I finanziamenti devono essere distribuiti con un criterio strategico, di merito, di qualità, all’interno del più ampio progetto di valorizzazione della Civiltà Sarda, non a pioggia e secondo la capacità lobbistica del richiedente. Tema di Comunicazione e Immagine: Per la Civiltà Sarda deve essere richiesta, senza indugi, da parte delle istituzioni regionali, il riconoscimento di “Patrimonio dell’Umanità”, in quanto la Sardegna è probabilmente la regione del mondo con il maggior numero di evidenze e intensità archeologica dei periodi qui trattati (la mappa di libero utilizzo – portata in evidenza anche dal candidato di Autodeterminazione – ne è la migliore prova).

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Redazione SANATZIONE.EU

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