Parliamo di Area, Abbanoa, Sardegna Tirocini, Meridiana e Finanziaria

Di Adriano Bomboi.

Cinque punti per capire come la Giunta Pigliaru sta amministrando la Sardegna:

1) A molti sarà sfuggito che lo scorso 8 novembre l’assessore regionale ai lavori pubblici ha titolato come “piccole buone pratiche” una notizia sconcertante. Vale a dire, Area (l’Azienda regionale per l’edilizia abitativa), avrebbe annunciato l’acquisto di un immobile a favore di una donna di Cagliari. La signora balzò alle cronache per essersi trovata impossibilitata a vivere in un alloggio sociale di Sant’Elia non idoneo alle sue specifiche esigenze personali. Ma adesso arrivano le domande: sulla base di quale graduatoria pubblica il commissario Cocciu ha autorizzato il direttore generale pro tempore a valutare un acquisto ad personam per la sfortunata signora in questione? Questo pericoloso precedente rischia di tramutarsi nell’ennesima presa per i fondelli dei contribuenti, vessati per pagare l’acquisto di immobili a soggetti in assenza di una chiara trasparenza sulle graduatorie. Che la politica accresca la sua sfera di influenza per decidere a chi comprare una casa o meno è un atto di una gravità inaudita su cui sarà opportuno vigilare.
Perché non cambiare la dicitura “assessorato” con quella di “parrocchia”?

2) Successivamente alla ricapitalizzazione dell’ente idrico, l’assessorato ai lavori pubblici è diventato il primo azionista di Abbanoa. Ciò proietta Paolo Maninchedda in un conflitto d’interessi non compatibile col ruolo dell’imparzialità che il suo ufficio avrebbe la pretesa di ricoprire. E lo notiamo con la sua piroetta dello scorso 11 novembre, quando in materia di deposito cauzionale ha dichiarato: “AEEGSI inoltre non prevede una facoltà per Abbanoa ma il potere di richiedere il deposito nei limiti di quanto disposto dal provvedimento di AEEGSI. Si stravolge il senso, la lettera e lo spirito della norma se si afferma che AEEGSI ha previsto una facoltà.”
Bugia. Molto semplicemente, la delibera 86/2013 dell’AEEGSI consegna ad Abbanoa il facoltativo potere di applicare o meno il deposito cauzionale.
Altre domande all’assessorato: chi lo dice che il 65% degli utenti ha già pagato il deposito cauzionale? L’ente stesso? Ma per cortesia! E perché mai dovremmo dare all’idromostro l’accesso al nostro conto bancario per evitare il deposito cauzionale? Abbanoa è il maggior monopolista dell’isola ad aver inviato bollette stratosferiche ad utenze di varia estrazione sociale. Sulla base di quale credibilità si può pensare di favorire una simile domiciliazione tariffaria? L’ente è chiaramente sovradimensionato, come tutti gli enti para-pubblici. La politica dovrebbe iniziare a rendersi conto che i cittadini non potranno pagare a vita gli agi altrui.

3) Andiamo oltre i sovranisti e guardiamo il caso di Sardegna Tirocini. A dicembre termina la possibilità di presentare le domande per i tirocini spesati dai Voucher di Garanzia Giovani. Cioè si danno soldi pubblici a dei giovani (fra i 18 e i 29 anni di età), affinché imparino un mestiere e senza costi a carico degli imprenditori che volessero ospitarli nelle loro attività.
Sapete quante aziende sarde hanno aderito a quest’iniziativa? Quasi nessuna. Perché il bando è scritto da gente che il lavoro non l’ha mai visto. Ma secondo voi, in relazione ad un contesto di piccole imprese, chi è il matto che si carica il tempo, lo spazio e la responsabilità di piazzarsi un tirocinante tra i piedi? Pensate sul serio che chi ha migliaia di euro di tasse da pagare (inclusi i metri quadri di spazzatura ed energia elettrica), mentre i consumi calano, possa accogliere una iniziativa del genere? Le attività artigiane e commerciali stanno chiudendo, e magari qualcuna per sopravvivere si è avvalsa persino di collaboratori in nero a cui insegnare le mansioni da svolgere. Oppure ancora offre meno di quanto dichiarato in busta paga, mentre Equitalia bussa alla porta per riscuotere altre imposte non pagate. Ritenete possibile che esista il tempo e l’interesse di attirare attenzioni sui propri difficili affari stando dietro alle scartoffie di un tirocinante?
Va poi considerato che, viste le passate esperienze, anche molti tirocinanti evitano di ripetere l’impresa perché in passato finirono fra le braccia di aziende decise a sfruttarli a poco prezzo.
Anche per queste ragioni sono rimasto stupefatto nel leggere l’articolo di Fabrizio Palazzari, dove si parla di Master & Back (il programma per formare i giovani ed evitare che emigrino a vita) e non si spende una riga su tasse, burocrazia e cultura/lingua locale. La politica pare più orientata ad occuparsi di creare l’offerta di lavoro ma è del tutto incurante di aver distrutto la domanda del mercato. Infatti l’autore non si spiega come mai – anche chi aveva ottenuto una qualificazione professionale – non abbia comunque investito nell’economia locale.
Chi è lo sfigato che investirebbe un futuro col 68% di pressione fiscale sui ricavi della propria attività? Mentre il reato d’usura avanza, il dramma di quanti si lasciano penzolare da un cappio nel silenzio di qualche garage fa meno rumore dei fischietti sindacali che risuonano nelle nostre piazze, ma rappresenta l’indice dell’analfabetismo culturale in cui è sprofondata l’isola con tutta la sua classe dirigente.

4) Meridiana: su SaNatzione.eu è stato pubblicato un articolo sul contesto di crisi attuale della compagnia area. Il piano di esuberi, portato a due terzi del personale, indica la possibilità che la proprietà abbia già elaborato un piano di dismissione della compagnia per favorirne l’acquisizione da parte di un grande vettore internazionale (Qatar Airways). In Sardegna, né i sindacati locali, né la Giunta regionale, sembrano aver afferrato il senso di una simile ristrutturazione, che non si spiega col solito deficit strutturale a cui più volte il fondo dell’Aga Khan ha cercato di mettere una pezza con iniezioni di liquidità. Lo scorso ottobre Pigliaru ha sostenuto una soluzione analoga al modello Alitalia come salvagente per il personale in esubero: bella scoperta! E’ già in atto da mesi e forse non sarà sufficiente. Nello stesso mese Pigliaru ha confermato il sostegno al modello di co-marketing attuato ad Alghero grazie a Ryanair, e ciò indica che l’assessorato regionale ai trasporti non ha una strategia complessiva del trasporto aereo dell’isola separato da quello degli aiuti pubblici. Molto male. Vedrete poi che l’inchiesta Fiordalisi sugli ex A.D. non approderà a niente.

5) Finanziaria, sarò breve: la Regione vanta un credito nei confronti dello Stato ma annuncia la richiesta di un mutuo di centinaia di milioni di euro per finanziare opere pubbliche, ipotecando di interessi il denaro dei contribuenti, e che una volta indebitati avranno pagato due volte alle istituzioni il costo di servizi mai realizzati. Si tratta di un penoso ritorno al passato, sintomo di uno sterile rivendicazionismo centralista, dove il tanto osannato sovranismo non è che l’altra faccia di una politica sprecona e conservatrice.

Conclusioni? Con tutta evidenza siamo di fronte ad una maggioranza regionale incapace di sostenere un percorso per lasciare al mercato la capacità di creare ricchezza, mentre il costante ricorso ai soldi e ai debiti pubblici rivelano l’incompetenza di una Giunta di professori digiuna di liberalismo e del tutto impreparata a gestire le sfide per cui era stata chiamata a governare.

- Anche su Sardegna Soprattutto.

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