Fitch declassa rating Italia e Regioni, meno quelle Autonome. Ed ecco la Sardegna

Finanza: Dopo il taglio del rating sovrano dello Stato Italiano, come da prassi, l’agenzia internazionale Fitch ha declassato quello dei suoi enti locali, incluse tutte le Regioni, tranne quelle Autonome, colpite in misura minore dal downgrade generale della Repubblica (attraversata da un’ardua crisi politica ed economica). La Sardegna del 2013 passa così da A ad A- per il lungo termine, mentre per il breve termine l’outlook negativo si posiziona da F1 a F2. Da considerare tuttavia le Autonomie del nord Italia, che continuano a tenere un outlook più alto della Sardegna in considerazione delle buone performance politiche ed economiche manifestate dai territori in oggetto.

L’agenzia ha confermato l’utilizzo dei criteri di assegnazione stabiliti in base al protocollo delle entità del pubblico settore adottato lo scorso 4 marzo e che conferma le linee precedenti in materia di enti più o meno autonomi dallo Stato centrale (ved. documento in PDF – EN).
A tale proposito è utile ricordare le ragioni che portarono al downgrade 2012, e che sostanzialmente confermano le ragioni dell’autonomismo e dell’indipendentismo Sardo nella necessità di sviluppare una fiscalità maggiormente autonoma da quella centrale (Sa Natzione, 01-03-12):

Il messaggio mandato ai mercati è chiaro: investire in Sardegna non conviene.

L’8 febbraio scorso, la Reuters informava che il declassamento 2012 da “AA-” ad “A” all’isola si è imposto a seguito della valutazione di 4 parametri essenziali: 1) Forza istituzionale; 2) Autonomia finanziaria; 3) Forza economica; 4) Antagonismo fiscale.
Appare evidente quanto – per una seria valutazione dei parametri – sia importante conoscere la leva della fiscalità territoriale connessa alla sovranità che la esercita, tanto è vero che il Financial, in un articolo dello scorso luglio 2011, osservava che la vecchia stabilità del rating attribuita da Fitch alla Regione era da attribuirsi alla flessibilità finanziaria concessa dal nostro Statuto Autonomo. Ma non è bastato.
Che cosa significa? Significa che quando una istituzione territoriale controlla direttamente la sua fiscalità ha meno possibilità di finire nella rete delle grane fiscali dello Stato a cui appartiene (con il suo relativo debito pubblico). La conseguente valutazione politica, dopo quella economica, è ovvia: l’Italia ci trascina al ribasso. E soprattutto, lo scarso esercizio di una fiscalità autonoma rispetto a quella del resto dello Stato Italiano ci penalizza. Il parametro 1 utilizzato nella valutazione del rating, cioè la “forza istituzionale”, ci pone dunque di fronte ad un’altra serie di osservazioni e di interrogativi riassumibili nella domanda: le attuali istituzioni regionali sono in grado di porsi come scudo alla crisi in funzione del livello di sovranità e potestà fiscale esercitabile? L’unica risposta plausibile è evidentemente negativa. L’istituto “autonomo” sardo (più retorico che pratico), con la sua politica centralistica, è assolutamente inadeguato nella garanzia di poter offrire un solido sviluppo al futuro di questo territorio. I limiti istituzionali sigillano quelli economici.
Preso atto che la “forza istituzionale” non risiede negli inchini del Governatore Cappellacci a Napolitano ma nel rispetto e nel riconoscimento di una minoranza nazionale, la soluzione portata avanti per anni da alcune forze autonomiste quindi è chiara: bisogna riformare lo Statuto Autonomo. Il bipolarismo italiano ha perso anni dietro all’ordinaria amministrazione e alla dialettica politica italiana, del tutto fuori contesto rispetto alle specifiche esigenze strutturali della Sardegna. In sintesi: bisognava polemizzare meno su Berlusconi e su Bersani e bisognava parlare di più di riforme, di sovranità e di defiscalizzazioni, di lingua, di cultura e di rispetto dei patti con lo Stato (che ormai vanno ampiamente ricontrattati).

Di Adriano Bomboi.

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U.R.N. Sardinnya ONLINE – Natzionalistas Sardos

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    4 Commenti

    • Non fatevi intimorire dalla finanza dei poteri forti ,Fitch e un organizzazione che fa il bello e cattivo tempo secondo gli ordini dei padroni, questi declassano e incentivano in modo virtuale, ma la Sardegna ha risorse reali sul territorio che può essere autonoma al 80%,e un problema di testa e non coesione del popolo Sardo come quello Padano .

      Firma
      un Lombardo di Nascita un sardo di adozione un indipendentista di convinzione

    • [...] Nel nostro futuro pretendiamo meno Stato e più mercato. Ricordiamoci che l’agenzia di rating Fitch ha motivato con la scarsa autonomia fiscale dell’isola rispetto allo Stato il downgrading [...]

    • [...] per sviluppare una propria automazione fiscale. Ricordiamoci che l’agenzia di rating Fitch da qualche anno a questa parte sta penalizzando la Sardegna rispetto all’Alto Adige con una argomentazione molto semplice: [...]

    • sono inorridito meno stato e piu mercato con i risultati di poverta dell’isola tra i piu alti d’italia? a gente di questo stampo non gli farei amministrare nemmeno un condominio perche non ha il senso e la visuale della realtà dell’isola dove 10000 giovani ogni anno emigrano per le pessime condizioni di vita e la mancanza di servizi inferiori al burundi

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