Iniziative: Dalla partecipazione di Alternativa Natzionale alla Giornata della Lingua Madre

Più di cento persone hanno partecipato all’incontro “Partimus dae Tue” promosso dalle organizzazioni aderenti allo spazio di sintesi politica “Pro s’Alternativa Natzionale” che si è tenuto domenica 19 febbraio presso il castello San Michele a Cagliari.

L’incontro, che voleva essere il primo momento di politica partecipativa organizzato dai Partiti e movimenti che aderiscono al progetto, ha raccolto un pubblico eterogeneo che ha seguito con attenzione i vari interventi introduttivi in cui sono state illustrate le ragioni e le necessità che hanno la Sardegna ed il suo Popolo di iniziare a percorrere la strada verso la propria autodeterminazione, e di farlo uniti.

Attraverso l’analisi degli open data statistici è stato fatto un focus sulla Sardegna, uno crudo spaccato del presente e del futuro dell’isola che racconta di una Sardegna e del suo popolo “in via di estinzione”, in preda a un inesorabile spopolamento, con un livello di disoccupazione pari al 50% che, confrontato con gli analoghi dati delle altre isole del mediterraneo o di altre Nazioni affini alla nostra, le quali hanno prospettive di crescita opposte alle nostre, ha messo in risalto il fatto che la causa principale dell’attuale condizione e del futuro dei sardi, decisamente cupo, sia da ascrivere all’immobilismo della classe politica, incapace di attuare strategie coerenti per delle riforme strutturali, e alle oggettive condizioni di dipendenza in cui è mantenuta la Sardegna dai governi centrali e dalle loro propaggini isolane.

Fulcro della mattinata è stata la partecipazione dei presenti che hanno potuto esprimere, tramite l’ausilio di pannelli tematici predisposti dagli organizzatori, suggerimenti, idee e soluzioni su dieci settori d’intervento (Agricoltura, Difesa Dell’Ambiente, Igiene e Sanità, Industria, Lavoro e Formazione Professionale, Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Trasporti, Turismo, Artigianato e Commercio) che riprendevano le competenze attuali di alcuni assessorati della RAS.

Un pannello di lavoro a parte è stato dedicato alla raccolta di idee e suggerimenti sulla riforma Statutaria in continuità con il lavoro organizzato la settimana precedente nell’incontro di Pro s’Alternativa natzionale organizzato a Sassari.

In conclusione della mattinata, gli organizzatori dopo aver valutato gli apporti dei presenti, hanno deciso di dedicare i prossimi incontri tematici ai due argomenti che hanno destato più interesse e raccolto più idee e suggerimenti: Lavoro e formazione professionale e Pubblica Istruzione.

E’ un successo che cresce nel web di giorno in giorno. Si chiama “Mother Language Meme Challenge” (in sardo Disafiu de sos memes pro sa Limba Materna) ed un modo innovativo e moderno di celebrare la Giornata Internazionale della Lingua Madre che l’Unesco promuove per il 21 febbraio. Per il 2017 la Sardegna, grazie al Coordinamentu pro su sardu Uftziale, organizzazione indipendente di attivisti e linguisti, ha partecipato a questa iniziativa internazionale che consiste nel creare i cosiddetti “Internet Memes”, cioè elementi virali fatti di testo e immagini, proponendoli in rete allo scopo di diffondere la lingua propria della Sardegna, il sardo.  Nell’isola un successo crescente e “virale” che durerà fino a domani. Twitter, Facebook e Instagram sono stati inondati di foto e video in sardo creati dagli stessi attivisti.

La partecipazione della Sardegna è sotto l’ombrello protettivo del Digital Language Diversity Project e del CNR di Pisa che è un co-organizatore della rete planetaria insieme a enti mondiali di protezione delle lingue minoritarie del calibro di Rising Voices, Living Tongues Institute, First Peoples’ Cultural Council, Indigenous Tweets, Endangered Languages Project e First Languages Australia. Lo scopo della “sfida dei memes” è quello di far circolare nel web testi e immagini (satirici, comici o che inducano la riflessione sulle lingue in pericolo) che usano le lingue native o indigene da oggi fino a domani. Tra le lingue che saranno utilizzate in tutto il mondo, e che hanno avuto a disposizione una pagina da tradurre nel sito ufficiale dell’iniziativa, si segnalano, tra le altre: l’afrikaans, l’aragonese, l’asturiamo, l’aymar aru, il bamanankan, il berrichonne, il catalano, il gallese, lo spagnolo, il basco, il francese, il gaelico, il galiziano, il bahasa dell’Indonesia, il nawat, l’occitano, il portoghese, il quechua e altri idiomi che, tramite organizzazioni ufficiali o di militanti, stanno aderendo in questi giorni.

La giornata internazionale della lingua madre è una celebrazione indetta dall’UNESCO per il 21 febbraio di ogni anno per promuovere la diversità linguistica e culturale e il multilinguismo. Istituita nel 1999, è celebrata dall’anno seguente; nel 2007 è stata riconosciuta dall’Assemblea Generale dell’ONU, contemporaneamente alla proclamazione del 2008 come Anno internazionale delle lingue. Il 21 febbraio è stato scelto per ricordare il 21 febbraio 1952, quando diversi studenti bengalesi dell’Università di Dacca furono uccisi dalle forze di polizia del Pakistan (che allora comprendeva anche il Bangladesh) mentre protestavano per il riconoscimento del bengalese come lingua ufficiale.

Il Coordinamento pro su Sardu Ufitziale invita dunque tutti i sardi ad incrementare e accedere alla pagina della sfida dei Memes tradotta in sardo (https://scmememl.wordpress.com/) seguire le istruzioni, produrre dei memes in sardo e diffonderli, con l’hasthag dell’iniziativa (#memeML #sardu) nei profili social preferiti di Facebook, Twitter, Instagram e altri a scelta. L’iniziativa di promozione terminerà domani stesso.

Il “meme di Internet” è un’idea, stile o azione che si propaga attraverso Internet, spesso per imitazione, diventando improvvisamente celebre. È un termine usato anche per indicare delle immagini divertenti, ottenute modificando con delle scritte la foto di un meme vero e proprio. In questo modo si dà una specie di didascalia parodica alla foto originale. Queste immagini sono molto comuni in Social network come Facebook e Instagram. L’assenza di confini fisici della rete tende a favorire una rapida diffusione di idee e novità, specialmente se queste hanno contenuti umoristici o bizzarri. In molti casi proprio se il motivo della diffusione è essenzialmente goliardico, la cosa di cui si diffonde la notizia è priva di un reale contenuto; e proprio per questo viene giocosamente ripetuta da chi è a conoscenza del “fenomeno” (spesso generando una distinzione netta fra chi prende parte al fenomeno e chi, non avendo capito di cosa si tratta, non comprende l’importanza, spesso effettivamente nulla, di quello a cui “tutti” alludono). Per questi motivi è stata scelta per quest’anno La Sfida dei Memes.

La parola è stata coniata da Richard Dawkins nel 1976 nel libro “The Selfish Gene”, ovvero “il gene egoista”, dove il concetto di meme ha un’accezione più estesa rispetto al concetto di internet meme che è quello moderno che vediamo oggi diffondersi sul web. La parola meme (pronunciato in inglese memi) deriva dal greco mimëma, che significa qualcosa di imitato, un imitazione.

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Redazione SANATZIONE.EU

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