‘Lode agli emigrati che ci lasciano il pane’. Il degrado morale del sindaco di Sassari

Ecco il sindaco di Sassari Nicola Sanna riferendosi agli emigrati Sardi: “C’è anche un atto di generosità per chi rimane. Quando va via qualcuno, quel poco di ricchezza che rimane si può dividere tra pochi. E quindi si sopravvive meglio”.

Il discorso, pronunciato in occasione della seduta comunale dell’undici agosto, non fa una piega. Si riferiva ai 23mila euro lordi devoluti al capo di gabinetto del Comune per un lavoro di appena tre mesi?
Le affermazioni del neosindaco PD trasudano tutta l’approssimazione della classe politica che governa uno dei maggiori centri culturali (italianizzati) dell’isola. Ma i sovranisti non hanno nulla da dire in merito alla maggioranza di cui fanno parte? E’ vero che governare non significa fare casino, ma neppure calarsi le braghe.
La Giunta comunale non ha evidentemente alcun pudore nel trovare i “benefici” in una ecatombe di giovani che emigra anche grazie a questa classe politica cittadina e regionale, che per anni ha predato il denaro dei contribuenti per i propri privilegi, senza ridurre tasse e burocrazia.
Secondo la contorta e infelice visione del primo cittadino gli emigrati possono trovare una vita migliore all’estero, magari arricchendo col proprio valore terzi Paesi, e bisogna ringraziarli se lasciano le briciole ai temerari rimasti. Autocritica nessuna, non ci sono responsabilità politiche. Le cause saranno riconducibili al fato avverso, alla crisi globale o allo Spirito Santo.

Queste parole non rappresentano solo il degrado politico di varie amministrazioni Sarde, ma esemplificano il degrado sociale e culturale in cui versano, dove i politici recitano il ruolo del paternalismo d’accatto e insultano l’intelligenza dei cittadini.

Il mio invito va all’indipendentismo: bisogna organizzarsi, non si può continuare a lasciare il governo delle nostre città nelle mani di questi signori.

Adriano Bomboi.

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U.R.N. Sardinnya ONLINE

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    2 Commenti

    • Grandissima tristezza. Condivido il tuo commento Adriano: questa persona non è in grado di guidare una città come Sassari, la prima nel nord Sardegna e seconda solo a Cagliari per importanza amministrativa. A Sassari hanno gravitato per decenni intere classi politiche e culturali della nostra isola. Era un eccellente polo d’attrazione artistica per tutti coloro che volevano confrontarsi con dei veri “grandi”, stranamente raggiungibili e alla portata di tutti senza dovere necessariamente varcare il Tirreno. Ricordo l’allegria delle strade del centro storico, l’innoqua chiassosità dei sassaresi “inciabi”, l’altissimo livello degli eventi artistici e culturali in genere e la capacità tutta sassarese di accogliere e assorbire senza rifiuti chi arrivava da altri capi dell’isola. Ora Sassari che offre ai giovani? Biglietti di sola andata per Londra, forse… “e mi raccomando non fateci mancare le “rimesse” carissimi nuovi giovani emigranti, così mamma può comprare il pane e fare studiare quelli che rimangono”. L’appello va rivolto a tutti, gli indipendentisti da soli non bastano. Con grande stima.

    • che visione!!! e ha pure stravinto se non sbaglio….mah, sempre più delusa dai politici sardi, soprattutto quelli della pseudosinistra del PD

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