Michael Kohlhaas: Senza proprietà non c’è il diritto, senza il diritto non c’è la vita

Michael Kohlhaas – Trailer Les Films d’Ici 2013 (FR – Wmv).

- “Fai tutto questo per due cavalli?”

- “No”.

- “Per la mamma?”

- “No”.

E’ del 2013 il film “Michael Kohlhaas”, il personaggio creato dallo scrittore tedesco Heinrich Von Kleist nel 1811, basato sulla controversa figura di Hans Kohlhaas, un mercante dalla dubbia esistenza che sarebbe vissuto in un principato tedesco del XVI° secolo (ma nella pellicola ambientato in Francia).
Interpretato dall’attore danese Mads Mikkelsen e diretto da Arnaud Des Pallières, Michael è un onesto commerciante di cavalli dalla vita agiata, con moglie e figlia. Una mattina, partito per recarsi al mercato della cittadina principale, viene fermato sulla strada dagli uomini del barone. Il nuovo signorotto locale esige il pedaggio da chiunque transiti nelle terre per poter arrivare fino alla cittadina. E dopo un acceso scambio di opinioni, Michael si decide a lasciare in pegno due dei suoi cavalli, accuditi da un suo servo, agli uomini del Barone, con la promessa di riaverli indietro non appena in città avrebbe ottenuto il permesso di transito dal governatore. In seguito, ottenuta la carta, al suo ritorno dal barone scopre che i due cavalli sono stati sfiancati per trascinare carri di legname, feriti e ridotti al limite della sopravvivenza. Ma non solo, il suo servo è stato percosso dai cani degli uomini del barone, salvandosi per puro miracolo. A quel punto Michael si rifiuta di prendere i due malandati cavalli, esigendo dal barone la loro restituzione in perfetto stato, così come li aveva lasciati, ma viene ignorato. Tornato in città, il nostro mercante decide di sporgere denuncia per i torti subiti, ma la Corte rifiuterà per ben tre volte le sue richieste, invitandolo a non insistere sulla faccenda. Si scoprirà che uno dei membri della Corte è un parente stretto del barone. Eppure, senza rassegnarsi a questa nuova ingiustizia, Michael decide di far arrivare la sua denuncia direttamente alla principessa, scavalcando la Corte. Questo compito verrà portato avanti dalla moglie del nostro mercante. Ma le ingiustizie non finiscono: senza riuscire nell’intento, la moglie di Michael viene violentemente pestata dagli uomini del barone, perdendo la vita.
Michael non piange, ha già chiara la situazione. Affida sua figlia alle cure di un uomo di fede e forma un piccolo esercito privato, con cui di lì a breve assalterà il palazzo del barone per farsi giustizia. Ma il giovane despota riesce a fuggire, rifugiandosi in una abbazia.
In breve tempo il mercante conquista una discreta forza militare, capace di tenere testa ai soldati inviati dal governatore per sedare la milizia di Michael, prevalentemente formata da contadini. L’obiettivo rimane sempre il barone. E’ in questo frangente che il nostro mercante riflette sulla parola di Lutero. Michael nei suoi attacchi all’ordine costituito non saccheggia: acquista. Spiega ai suoi uomini che il furto appartiene solo ai Signori, e fa impiccare uno dei suoi stessi contadini/miliziani, perché aveva rubato ad un “cittadino”, al quale farà restituire tutto quello che gli era stato preso. Successivamente l’intervento della principessa farà giustizia su Michael, gli restituirà ciò che il barone gli aveva sottratto, condannando il nobile a due anni di carcere, ma perseguirà Michael per aver creato un piccolo esercito contro il potere legittimo.
C’è un aspetto che la principessa non comprende: il nostro mercante non ha mai abusato della propria forza, anche quando avrebbe potuto conquistarsi maggiori privilegi personali. Ma come chiarirà lui stesso, non ha mai voluto più di ciò che gli spettava.

Secondo il giurista Rudolf Von Jhering la storia di Michael Kohlhaas rappresentava la battaglia dell’uomo per lo Stato di diritto, senza il quale non esisterebbe una vita dignitosa per tutti. Ma nella difesa della proprietà privata dall’autorità pubblica scorgiamo nel nostro mercante i primi rudimenti del liberalismo classico. Non è facile tuttavia scorgere nella personalità di Hans/Michael se la sua battaglia personale per la giustizia interpreti il diritto come naturale conseguenza della proprietà, quindi nato per proteggere la proprietà dagli abusi, o se sia la richiesta di diritto a legittimare la proprietà stessa, quindi esistente solo in funzione del diritto. Comunque sia, in questo frangente storico la novella può esserci di aiuto per riflettere sui nuovi abusi perpetrati dalle istituzioni a carico dei singoli cittadini, perché troppo spesso le prime confondono i vessati per evasori. Difficile pensare ad un nuovo Hans Kohlhaas di questi tempi, ma facile pensare a quale diritto vada ripristinato contro il fiscalismo di Stato…

Adriano Bomboi.

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