Richard Rahn: ‘Imparare da ciò che funziona’

Cari Lettori, quali sono le istituzioni più virtuose? Quale filosofia politica riesede alla base di una società dove la libertà e l’integrazione fanno da cornice alla libera iniziativa ed allo sviluppo individuale oltre che collettivo? Ce ne offre un esempio Richard Rahn, economista statunitense, in un articolo riportato dal Liberales Institut di Ginevra.

Lo Stato svizzero e altri Stati a bassa tassazione forniscono la necessaria concorrenza tale da far sì che gli Stati ad elevata tassazione non finiscano per opprimere totalmente i loro cittadini.

Economisti, politologi, giornalisti ed esperti spendono troppo del loro tempo a osservare le società disfunzionali, cercando di spiegare perché ci siano povertà, disoccupazione, o mancanza di speranza. Per certi versi, Haiti è facile da spiegare: nessuno stato di diritto e 200 anni di governi corrotti e incompetenti. La Svizzera è l’estremo opposto. Quasi non ha corruzione e con uno Stato di diritto fatto di onesti, e competenti giudici e amministratori pubblici. La domanda dovrebbe essere: “Che cosa possiamo imparare dalle Svizzere del mondo per fare le cose bene?” anziché “Cosa c’è di sbagliato con le Haiti del mondo?”. La Svizzera riesce ad avere un governo più piccolo in termini di quota del prodotto interno lordo rispetto agli Stati Uniti e a molti altri paesi, fornendo nel contempo un più elevato livello di servizio, sicurezza, prosperità e libertà. Come si fa?

Per certi versi, la Svizzera appare come un modello improbabile di storia di successo globale di lungo corso. Si tratta di un piccolo paese con differenze religiose e linguistiche; tuttavia gli svizzeri sono riusciti a vivere pacificamente insieme per molto tempo. Essa ha poche risorse naturali, eppure è riuscita ad avere uno dei più alti redditi pro capite al mondo. Ha un sistema di assistenza sanitaria di eccellenza mondiale, che è a conduzione privata. L’assicurazione malattia è sovvenzionata, e tutti hanno accesso indipendentemente dal reddito, tuttavia non vi è alcuna “scelta pubblica”.

La Svizzera non è perfetta, ma è pulita, prospera, ben gestita, piacevole, umana e molto libera. Negli oltre tre decenni in cui mi sono recato in Svizzera, mi sono persuaso che gli Stati Uniti e il resto del mondo possono apprendere da molte delle cose, che gli svizzeri hanno realizzato. Gli svizzeri sono pratici e non ideologici, ma venerano la libertà. Proteggono la proprietà privata e il libero mercato e si astengono dal fare del deficit spending d‘assalto. Gli svizzeri mantengono una moneta sana, che è attualmente in rialzo nei confronti di euro, dollaro e sterlina britannica. Capitali, beni e servizi, con poche eccezioni, si muovono liberamente dentro e fuori dal paese.

Molto tempo fa, gli svizzeri hanno capito che la maggior parte delle cose che il governo ha bisogno di fare e che realizza in modo costruttivo hanno luogo a livello locale. Dunque, a differenza della maggior parte dei moderni Stati-nazione, il governo locale ha la maggior parte delle risorse e delle competenze, mentre il governo centrale rimane relativamente piccolo e meno importante nella vita quotidiana della gente. Negli Stati Uniti, circa i due terzi del governo sono a livello federale, e un terzo è in mano statale e locale. La Svizzera è esattamente l’opposto, con circa i due terzi delle attività di governo attribuite ai cantoni e al livello locale. Sia gli Stati Uniti sia la Svizzera sono repubbliche federali. Se si leggono i Fogli Federalisti e le altre opere dei Padri Fondatori americani, è chiaro che costoro immaginavano una nazione che agisse molto più come fa oggi la Svizzera piuttosto che una con un governo centrale di grandi dimensioni, come gli Stati Uniti hanno ora. Il tasso massimo d’imposta marginale a livello federale in Svizzera è di circa l’11,5%, mentre negli Stati Uniti, sarà più del 40% a causa del cosiddetto Obamacare e della fine dei tagli fiscali di George W. Bush prevista per la fine di quest’anno. In Svizzera, i tassi massimi di imposte sul reddito nei cantoni varia dal 10,9% a Zugo a circa il 30% in luoghi come Ginevra. Negli Stati Uniti, le aliquote statali e locali dell’imposta sul reddito variano da zero in posti come il Texas e Florida, a circa il 12% a New York e la California. Pertanto, l’aliquota massima sul reddito complessivo fiscale in Svizzera varia da circa il 20% al 40%, a seconda del luogo, mentre negli Stati Uniti, l’aliquota massima varia dal 40% al 51%. Anche la Svizzera non impone tasse sui redditi di capitale, e la maggior parte dei Cantoni consentono elevate detrazioni per interessi e dividendi. Se la Svizzera prevede un’imposta sul valore aggiunto (IVA) e una sul patrimonio molto piccola, tuttavia, la media congiunta federal-cantonale del livello di imposizione fiscale sulle società è del 21,3% (e potrebbe essere ridotta all’11,8% in alcuni luoghi), mentre negli Stati Uniti, la suddetta media è superiore al 40%.

Uno degli aspetti più fraintesi nei riguardi della Svizzera è la sua legge sulla riservatezza finanziaria, che è considerata come materia di diritti umani. Pierre Bessard, direttore dell’Institut Constant de Rebecque a Losanna, ha osservato che “Queste leggi sono una parte rilevante del sistema fiscale svizzero in cui le autorità fiscali non hanno accesso a informazioni di tipo finanziario non espressamente dichiarate dai contribuenti. Tuttavia, vi è una tassa alla fonte anonima riscossa su interessi e dividendi versati ai residenti (e ora ai non residenti dell’UE), che hanno la possibilità di chiederne un rimborso totale al momento della presentazione delle loro dichiarazioni dei redditi. Le leggi sul segreto bancario in Svizzera sottolineano il principio di auto-dichiarazione nel quadro di un rapporto analogo a quello contrattuale nella sfera privata tra cittadini e governo, e riflettono l’imperativo morale secondo cui gli individui hanno diritto alla privacy. In effetti, le leggi furono notevolmente rafforzate nel 1934, aiutando gli ebrei tedeschi a proteggere i loro beni dall’esproprio nazista. Oggi, il segreto bancario svolge lo stesso ruolo, fornendo un sicuro rifugio per le vittime della persecuzione religiosa, la discriminazione etnica, violenze politiche, l’oppressione fiscale, l’instabilità del governo e la criminalità”.

Senza la Svizzera, il mondo sarebbe molto meno prospero e un posto più repressivo. La Svizzera e altri Stati a bassa fiscalità forniscono la necessaria concorrenza fiscale per far sì che gli Stati ad elevata tassazione non finiscano per opprimere totalmente i propri cittadini. La riservatezza finanziaria impedisce ai malfattori, siano organizzazioni criminali o governi criminali, di espropriare completamente il patrimonio di soggetti innocenti. È ironico che molti dei paesi che criticano la Svizzera siano alle prese con una cattiva gestione finanziaria, inclusi gli Stati Uniti, e l’abuso del fondamentale diritto umano della privacy.

Richard W. Rahn è senior fellow del Cato Institute e presidente dell’Institute for Global Economic Growth. Questo articolo è stato pubblicato nel Washington Times.

La traduzione italiana è di Gianluigi Premazzi.

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