Corte dei Conti: Soru e Pigliaru colpevoli di danno erariale alla Regione. Che vergogna

Di Adriano Bomboi.

La Corte dei Conti ha condannato l’ex presidente della Regione Renato Soru (PD), l’ex assessore ai lavori pubblici Carlo Mannoni e l’ex direttore generale Fulvio Dettori al risarcimento danni di 842.637 euro per ricapitalizzare una società in perdita, la Hydrocontrol di Capoterra.
Colpevole anche l’attuale governatore Francesco Pigliaru, ex assessore al bilancio, ma salvato dalla prescrizione.

Con una delibera di Giunta del 12 luglio 2007, il quartetto utilizzò denaro pubblico per salvare un’azienda – ormai fallita – nel settore dei sistemi idrici, spesando 29 dipendenti, e trasformando la Hydrocontrol in una società in house della Regione. Secondo la sentenza, Pigliaru fu inizialmente contrario alla ricapitalizzazione, ma poi diede il suo assenso sulla base di un piano industriale inesistente.

Insomma, quanti considerano Pigliaru un “liberale” dovranno ricredersi. Far parte di un’operazione politica per socializzare le perdite di qualcosa che non sta sul mercato non ha nulla a che vedere con la necessità di rendere virtuose le nostre istituzioni. Tanto più che Pigliaru nel 2012 è stato fra gli estensori di uno studio sulla mancata convergenza economica delle Regioni, dove, a suo avviso, le autonomie centro-meridionali non avevano raggiunto brillanti risultati economici a causa dello scarso capitale sociale con cui erano mal amministrate. La sentenza della Corte dei Conti certifica che Pigliaru ha fatto parte dello stesso ingranaggio contestato dai suoi studi, un caso da manuale.

Per questa ed altre ragioni ho cambiato idea su tematiche quali lo spoils system od il sovranismo di minoranza. Perché la Sardegna deve liberarsi da una politica parassitaria, dove alla cultura del buon governo e dell’efficienza di mercato si è sostituito l’uso discrezionale del denaro di contribuenti in difficoltà per fare assistenzialismo spicciolo. E perché le famiglie di tutti i piccoli imprenditori sardi che si sono impiccati a causa di Equitalia – mentre le “chimiche verdi” avanzano – meritano di sapere come vengano spesi i propri soldi.

E se proprio vogliamo dirla tutta, un caso come la ricapitalizzazione di Abbanoa, compiuta dall’attuale Giunta Pigliaru, in Svizzera non avrebbe avuto vita facile. Nella cultura elvetica l’assessore ai lavori pubblici Paolo Maninchedda avrebbe dovuto indire un nuovo referendum sull’opportunità di versare ancora denaro pubblico nelle casse dell’ente. Ma sappiamo che la prassi politico-amministrativa locale segue ben altre logiche.
Dopotutto l’intero arco politico è figlio di due grandi famiglie politiche stataliste: DC e PCI, senza scordare il socialismo ed il vecchio sardismo azionista. Forza Italia è un connubio di ex membri DC e PSI, mentre il PD è un connubio di ex membri PCI e DC (di area Margherita).
Di liberali neppure l’ombra.

Casi come quello dell’Hydrocontrol rafforzano le posizioni di chi, fra stampa e governo italiano, ritiene lecito centralizzare ulteriormente le nostre istituzioni. Poiché le Autonomie si sono trasformate in stipendifici del privilegio. Ecco perché il futuro dell’indipendentismo e di un ipotetico Partito Nazionale Sardo si giocherà maggiormente attorno ai temi della trasparenza, del mercato, e quindi del pluralismo.

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U.R.N. Sardinnya ONLINE

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