Turismo: 20 Comuni sardi battono tutti gli altri

Arrivano i dati: il 79% del turismo sardo, oltre 10 milioni di presenze, si concentra in appena 20 Comuni (SSEO – Sardinian Socio-Economic Observatory), corrispondono a quelli maggiormente dotati di alberghi. Ma non solo: secondo l’Aspal si è registrata una crescita occupazionale del 5% nell’indotto turistico gallurese, il cuore dell’industria ricettiva sarda.
Colpisce il vero e proprio buco geografico e sociale di ricettività sotto a Budoni e sopra ad Orosei, corrispondente a Siniscola, territorio afflitto dal vincolismo ambientale, privo di strutture alberghiere.

Smentita la tesi per cui più alberghi non sarebbero sinonimo di più turisti e di più lavoro – Di Adriano Bomboi.

Il 79% dei turisti sardi si concentra in appena 20 Comuni, che da soli raccolgono 10.430.207 presenze (dati SSEO – Sardinian Socio-Economic Observatory). I dati della Regione confermano inoltre che si tratta dei Comuni dotati di alberghi, ma non solo: i dati Aspal confermano un +5% degli occupati in Gallura grazie al turismo, area maggiormente dotata di strutture ricettive.

Smentite tutte le tesi degli ambientalisti sardi, perché i pochi Comuni che hanno lasciato libero il mercato di investire in posti letto garantiscono il cuore dell’intera industria ricettiva.
Praticamente assente invece il cosiddetto “albergo diffuso”, teoria che vorrebbe inidonee seconde case private, e terze inadeguate strutture, in grado di competere con la professionalità di moderne strutture ricettive capaci di lavorare sul volume dei flussi turistici.

Colpisce l’assenza dalla classifica di Comuni dotati di ampie vetrine costiere, pensiamo a Posada, che ha investito poco in strutture ricettive, e soprattutto Siniscola, priva di qualsiasi albergo in costa, dotata di 196,38 kmq. La sola Orosei invece, di appena 91 kmq, nel 2016 ha sfiorato le 800.000 presenze, Budoni, 54,28 kmq, al quarto posto sfiora le 700.000 presenze. Abbiamo così un vero e proprio “buco geografico e sociale” di ricettività sotto a Budoni e sopra ad Orosei, proprio nell’area corrispondente a Siniscola, vittima di scellerate politiche vincolistiche dalle gravi ricadute occupazionali.
Coincidenza vuole che Posada e Siniscola siano anche tra i Comuni più in vista nella gestione del “Parco Tepilora”, un’immensa area capace di muovere più burocrazia che turismo.

Secondo Aspal, sul piano occupazionale, “nella suddivisione dei Comuni a trainare sono quelli costieri: Olbia guida con quasi il 30% dei nuovi contratti avviati, segue Arzachena (con la sua Costa Smeralda) con quasi il 20%, staccati Santa Teresa, Budoni, San Teodoro (ciascuno con circa il 7%), non arrivano all’1% i Comuni dell’interno a eccezione di Tempio Pausania (3%).
I settori che hanno trainato, soprattutto nell’ultimo anno, sono proprio quelli che contraddistinguono il territorio: turismo, alberghi e ristoranti, trasporti e commercio.
Quasi la metà dei nuovi contratti attivati in Gallura è nel turismo (il 48%) […] Nel 2017 i nuovi rapporti di lavoro attivati nella zona omogenea di Olbia-Tempio sono stati oltre 52.800”.

In buona sostanza, la tesi secondo cui “più alberghi non sono sinonimo di più turisti e di più lavoro”, è smentita dalla realtà.

- Note integrative sui mancati investimenti nel turismo siniscolese (Documento in PDF).

- Sullo stesso tema vedere l’articolo: “Turismo: consumo del suolo o sottosviluppo?”, Sa Natzione, 19-12-17.

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U.R.N. Sardinnya ONLINE

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    1 Commento

    • [...] secondo dato espresso da 12 anni di PPR è altrettanto eloquente: oggi sappiamo che 20 Comuni sardi dotati di grandi alberghi e resort sono quelli che da soli attirano il 79% del [...]

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