Europa 2017: la Catalogna in carcere per delle idee di libertà

Di Adriano Bomboi.

Nell’Europa del 2017 un governo autonomo democraticamente eletto finisce in carcere, e al suo posto ne viene nominato un altro non eletto da nessuno. Il tutto in nome della legalità, “per il bene” di milioni di catalani che vogliono lasciare la Spagna. Come il marito che mena la moglie per impedirgli il divorzio da un matrimonio fallito.
E dietro al danno la farsa: Madrid infatti ha indetto elezioni per il 21 dicembre arrestando preventivamente i candidati scomodi.
Se questa non è una persecuzione politica, cos’altro sarebbe?

Non fascismo, ma neppure democrazia.
E’ l’era delle oligarchie.

Oligarchie centraliste che non intendono perdere la quota del PIL prodotto dalla Catalogna, l’area più ricca della penisola iberica.

Poco male, milioni di cittadini indipendentisti esprimeranno migliaia di candidati indipendentisti. Il braccio giudiziario spagnolo, ormai quinta colonna della politica, non potrà far arrestare tutta la Catalogna.

In questo quadro, la visita di Puigdemont a Bruxelles, nel cuore dell’Europa, presso amici liberali per cui il giusnaturalismo ha ancora un senso, è stata una mossa azzeccata. Comunque vada a finire, si tratta di uno spazio simbolico dal quale sarà possibile far emergere le contraddizioni di un vecchio continente che della democrazia ne aveva fatto il pilastro cardine su cui edificare l’Unione politica, prima che quella economica.

E nonostante una stampa pressoché orientata a favore di Rajoy, orde di giornalisti ignoranti e conformisti non potranno celare per sempre le legittime aspirazioni di libertà dei catalani.

Inutile perdersi oggi in nuove e complicate analisi di un contesto in rapida evoluzione. La fine del 2017 passerà alla storia come l’epoca in cui il coraggio di una nazione ha messo in discussione i tradizionali assetti del Diritto Pubblico. E questo cambierà per sempre il nostro modo di interpretare i rapporti col potere, la cui legittimazione, c’è da augurarsi, dovrà derivare quanto più possibile dalla vicinanza all’individuo e alla sua comunità.

A Barcellona offriamo tutta la nostra solidarietà.

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U.R.N. Sardinnya ONLINE

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