CLS: Invio dossier a Consiglio d’Europa e proposta alternativa per tutela lingua sarda a Senato

Il Comitadu pro sa limba sarda-Comitato per la lingua sarda, Associazione non governativa, portatore di interessi della minoranza nazionale sarda ed in particolare dei diritti relativi alla difesa della lingua sarda e delle lingue alloglotte parlate in Sardegna, preso atto del IV° rapporto dell’Italia sull’attuazione della Convenzione-quadro per la protezione delle minoranze nazionali del Consiglio d’Europa, ha inviato al Comitato consultivo del Consiglio d’Europa, in procinto di valutare il rapporto italiano, un suo rapporto alternativo nel quale denuncia la non applicazione alla minoranza nazionale sarda, da parte dello Stato italiano, degli impegni assunti all’atto della ratifica della Convenzione quadro, e segnalando in particolare:

- La persistenza di una pratica di snazionalizzazione dei sardi attraverso un genocidio bianco della lingua sarda e delle alloglotte, attraverso l’assenza di insegnamento della storia e della cultura della minoranza, della lingua sarda e nella lingua sarda, nelle scuole di ogni ordine e grado ad iniziare dalla scuola primaria e conseguente italianizzazione forzata.

- L’assenza della lingua e cultura dei sardi dai media ed in particolare da quelli con obbligo di servizio pubblico.

- La discriminazione della minoranza nazionale sarda rispetto ad altre minoranze nazionali e linguistiche, con la vessatoria considerazione della lingua sarda di serie B rispetto ad altre meglio tutelate come di serie A, ed in particolare attraverso gravi discriminazioni nelle leggi elettorali per la elezione del Parlamento Italiano ed Europeo, la definizione degli organici per le scuole statali rispetto al numero degli alunni; assenza della lingua sarda nella giurisdizione penale e civile e in generale nelle amministrazioni pubbliche.

Una particolare segnalazione riguarda il progetto di legge di Ratifica della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie in discussione al Senato nelle Commissioni I e II riunite in sede referente.

Il progetto di ratifica così come è stato concepito prevede una gravissima discriminazione della lingua sarda e catalana, riconosciute dalla pur sostanzialmente disapplicata legge 482/99 quali lingue di minoranza da tutelare secondo il dettato costituzionale.

La lingua sarda in particolare, parlata dalla principale minoranza nazionale della Repubblica per demografia e per numero di parlanti, viene discriminata attraverso un livello bassissimo di tutela, rispetto a quello garantito alle lingue parlate in Valle d’Aosta, Alto Adige e Sudtirol e Friuli Venezia Giulia, stabilendo la sua sostanziale estromissione dalla scuola, dall’università, dai media e dalla vita pubblica come lingua normale e parificata alla lingua dello Stato, precostituendo un percorso ufficiale di cancellazione della lingua sarda e dell’identità nazionale dei sardi.

Il Comitadu pro sa limba sarda, su questo tema particolare, ha inviato al Comitato Consultivo del Consiglio d’Europa la sua proposta di ratifica della Carta delle lingue regionali e minoritarie con le osservazioni critiche sul progetto di legge in esame al Senato, comprensive dell’Allegato A che illustra i livelli di tutela ritenuti indispensabili per porre fine alla discriminazione della lingua sarda e per poter iniziare un percorso di rivitalizzazione e di uso paritetico con la lingua dello stato ad iniziare dalla scuola e dai media.

La stessa proposta è stata inviata come petizione al Presidente del Senato Pietro Grasso affinché venga assegnata alle Commissioni I e III perché ne tengano conto nel proseguo dei loro lavori.

Il Comitadu pro sa limba sarda, sempre riguardo al IV° rapporto dell’Italia, fa presente come nel testo i riferimenti alla minoranza nazionale sarda siano minimi e residuali e in particolare non affrontino la gravissima situazione di totale assenza della lingua sarda dall’intero sistema educativo e d’insegnamento come progetto organico ed efficace iniziando dall’alfabetizzazione nella lingua madre nella scuola primaria. Ragion per cui ha chiesto al Comitato Consultivo di valutare di richiedere allo Stato italiano un rapporto ad hoc sull’applicazione della Convenzione quadro alla minoranza nazionale sarda e l’ approfondimento da parte del Consiglio d’Europa della realtà della minoranza stessa, attraverso una indagine dedicata, con una sollecitazione di invio di informazioni dai tanti soggetti non governativi che operano in Sardegna nel campo della difesa dei diritti civile ed umani e linguistici in particolare, anche attraverso audizioni da tenersi in Sardegna.

Cagliari, 23 settembre 2015,

Per il Comitadu pro sa limba sarda,

Il Coordinatore,

Mario Carboni.

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Redazione SANATZIONE.EU

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