I pro e i contro della ‘Consulta Rivoluzionaria’

Per chi non lo sapesse, il 14 settembre, a Tramatza (OR), il Movimento dei Pastori Sardi, l’unione degli artigiani e dei commercianti, singoli cittadini, Sardigna Natzione, IRS, AMPI ed altre sigle, si sono riunite attorno ad una nascente organizzazione politica chiamata “Consulta Rivoluzionaria”, al fine di dare voce al dissenso delle categorie più disagiate di fronte alla crisi e contro l’assenza della politica nel dare risposte.

Per quanto riguarda gli interventi, ringraziamo Giacomo Meloni della Confederazione Sindacale Sarda per aver portato all’attenzione della platea il tema della zona franca, una delle misure previste dal nostro Statuto Autonomo Regionale che, qualora applicata, consentirebbe di offrire delle prime soluzioni per lo sviluppo economico della Sardegna. Un tema a lungo oscurato e che, persino negli intenti programmatici della Germania – come annunciato a maggio da un nostro fortunato articolo firmato da Mario Carboni – rientra fra i 6 punti individuati dal Governo Merkel per il rilancio dell’Eurozona, a dimostrazione della prepotente attualità dell’art. 12 dell’Autonomia Sarda.

Perché sono importanti le parole di Meloni? Perché ci consentono di introdurre i pro ed i contro dell’evento di Tramatza. La Consulta ha dalla sua parte un elemento che negli anni è completamente mancato all’indipendentismo (ed è venuto meno anche nel sardismo, ripiegato nel politicantismo del voto “democristiano”), e cioè la capacità di unità e mobilitazione nel territorio. A sua volta determinata da uno stato di crisi che impone il superamento di inutili divisioni per fare fronte comune contro l’inadeguata classe dirigente al governo della Regione, sia di maggioranza che di opposizione. Inoltre, la Consulta ha dalla sua parte un altro vantaggio, e che ricolleghiamo all’intervento di Meloni, perché esiste una straordinaria opportunità per divulgare temi e contenuti in grado di dare una scossa al sonnacchioso pianeta del riformismo Sardo. Lo stesso riformismo che più volte si è ritagliato solo il ruolo di comparsa nello scenario politico isolano senza mai affermarsi o trovare valide sponde con cui concretizzare le sue tematiche. A questo riguardo pensiamo al mezzo milione di Sardi che nell’ultimo referendum ha votato contro i privilegi della politica e a favore della Costituente per la riscrittura dell’Autonomia Sarda, e che non ha avuto ancora risposte.

Ma l’intervento di Meloni apre la strada anche ai fattori negativi dell’evento di Tramatza, perché, come osservato da Roberto Bolognesi, non si può pensare di dare un contributo alla politica della Sardegna se non si cambiano gli strumenti culturali con cui si vuole incidere nel tessuto sociale ed economico Sardo. E’ quindi difficile pensare che la “Consulta Rivoluzionaria” possa diventare qualcosa di più che un semplice fatto estemporaneo se si limiterà alla protesta di piazza ed alla retorica sentita nei discorsi dei vari esponenti della Consulta senza corredare la propria azione politica dei contenuti programmatici e riformistici di cui si parlava.

La Consulta si presenta ancora come uno spazio eterogeneo e ideologicamente frammentato per quanto riguarda gli obiettivi di fondo, limitati all’emotività del momento ma privi di quei contenuti che, se perseguiti con tenacia, potrebbero offrire una concreta dimensione politica ed amministrativa a questo organismo. I limiti sono evidenti a partire dalla denominazione stessa: “Consulta Rivoluzionaria”, un termine che affascinerà le minoritarie componenti della sinistra indipendentista radicale ma non certo il grande elettorato Sardo. C’è dunque alla base un classico ritardo ideologico connesso ai più classici errori dell’indipendentismo Sardo, ed è la pretesa di unire sulla base di ideologie e dialettiche che invece dividono in partenza. Magari ispirandosi alle piazze catalane, in cui, al contrario della Sardegna, è presente una diffusa coscienza nazional-territoriale.
Non dimentichiamolo, da 7 anni U.R.N. Sardinnya significa “Unione per la Responsabilità Natzionale”, a nostro avviso, la responsabilità di unirsi implica l’accettazione di un percorso moderato e riformista che nel folk-ribellismo non può avere alcun futuro. Se la Consulta non incanalerà la sua passione e le sue esigenze all’interno di un chiaro quadro programmatico, lo Stato centrale potrebbe persino sfruttare il radicalismo di questa fascia di popolazione per reprimere ogni forma di innovazione politica, culturale ed economica della Sardegna.
Del resto, la Consulta stessa parte col piede sbagliato e segnata da una serie di contraddizioni interne: ha iniziato col paventare un “comitato ristretto” (fatto da chissà chi e con chissà quali titoli) che si arrogherebbe il diritto di decidere chi può aderire e quali iniziative si devono portare avanti. E pensiamo anche alle accuse, più o meno fondate, che alcuni osservatori muovono al Movimento Pastori Sardi circa il trattamento economico riservato da alcuni allevatori nei confronti dei propri dipendenti (non dissimili dalle critiche che oggi vengono mosse in ambito turistico al Forte Village di Pula, difeso dai politicanti italiani, per il trattamento riservato ai propri collaboratori); o pensiamo alla solidarietà dell’MPS al tricolore di Napolitano dello scorso gennaio; o, ancora, pensiamo a sigle come A Manca pro s’Indipendentzia, che parla di “unità” evitando sia il sardismo e sia ogni forza politica italiana, ma partecipando ai congressi di sigle italiane come Sinistra Critica. Niente di nuovo sotto il sole, è la stessa matrice con cui fallì l’esperimento politico dell’Unidade Indipendentista e della Carta di Convergenza Indipendentista, con l’aggravante che oggi queste componenti dell’indipendentismo hanno la responsabilità di dover comunicare ad una platea più vasta rispetto al passato (accresciuta anche grazie al lavoro di sigle non presenti a Tramatza).

Siamo disposti a schierarci dalla loro parte se ogni contraddizione sarà sanata.

In conclusione, se nascerà una “Consulta Riformista” interessata a parlare di sovranità, lingua, cultura, fiscalità, riconversione economica e contestuale riscrittura dello Statuto Sardo, ci saremo. Se invece rimarrà una “Consulta Rivolutzionaria” destinata a non spostarsi dalle piazze per scimmiottare improbabili rivoluzioni popolari alimentate da dirigenze immature e senza contenuti, allora non ci saremo. Perché rispetto alle attuali istituzioni Sarde che si contestano, la realtà non si sposterebbe di un solo centimetro.

Di Adriano Bomboi.

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U.R.N. Sardinnya ONLINE – Nazionalisti Sardi

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    8 Commenti

    • Toh, mi trovi d’accordo.

    • “pensiamo a sigle come A Manca pro s’Indipendentzia, che parla di “unità” evitando sia il sardismo e sia ogni forza politica italiana, ma partecipando ai congressi di sigle italiane come Sinistra Critica”.
      Già, predicano bene e razzolano male… Non solo partecipano ai congressi di Sinistra Critica, ma hanno anche fatto il “Saluto al Congresso di RC” (Rifondazione Comunista). Rifondazione Comunista non è forse un altro partito itagliano?
      E allora, non facciamo la morale a Doddore Meloni che rilascia dichiarazioni di solidarietà a Bossi se poi aMpI è il primo partito indipendentista ad essere incoerente!

    • Cerchiamo di essere ottimisti,il momento e’ buono,forse mai come adesso,la partecipazione di alcune categorie di lavoratori,come commercianti,artigiani pastori e operai in genere,credo sia un elemento positivo da non sottovalutare,categorie che fino all’altro giorno era piu’ facile vederle nei congressi del pdl o pd.Piuttosto mi chiedo perche’ non erano presenti,Psd’az – ProgRes – Malu entu – Sardinya Libera.Credo sia indispensabile la collaborazione di tutte quelle forze che mirano al raggiungimento di tali obiettivi anche se caratterialmente diverse,lasciando per una volta da parte ogni tipo di bega interna,che e’ quello che ormai sento sempre piu’ spesso anche da persone,che mai avrebbero pensato di seguire questi movimenti,ripeto l’occasione e’ d’oro,occorre unita’.( non immaginate quante persone ultimamente mi dicono tutti la stessa cosa,e cioe’ io non gli voto perche’ c’e'ne sono tanti di questi movimenti se c’e’ ne fosse uno sarebbe piu’credibile). Per il resto concordo perfettamente su tutto, sperando che non sia l’ennesima consulta,che muore sul nascere. Adios’u a tottus…

    • Jeo acco custa proposta:

      Diat essere abberu unu passu a deainnantis veramente mannu chi in Sardigna su dibattitu puliticu si baset SOLU supra sos ischieramentos inidpendentistas/soveranistas e sas ideas chi issos proponenene: mantenenne una dialettica meta custritta tra ‘e issos e ponenne in donzi dibatittu prima sas cosas in comune : Soverania, Cultura, Limba, Indipendentzia….etc…, e poi si potat cuminzare chin sas diversas ideas de comente realizzare custu progettu comunu, a sicunna de sas diversas ideas politicas, chircanne de attirare s’elettore siat a manca che a destra, ma sempere siat una manca Sarda o una destra Sarda.

    • meno polemiche e più fatti

    • Anch’io avevo tante perplessità all’inizio di questo percorso;ma l’incontro della Confederazione Sindacale Sarda-CSS con i vari Movimenti si sta rivelando fruttuoso.Vorrei che chi ci guarda dall’esterno cogliesse i passi in avanti che sta compiendo la Consulta Rivoluzionaria.Confesso che avrei scelto e voluto insieme ad altri un altro aggettivo,ma in questo momento sono più interessato ai temi programmatici che la Consulta si sta dando.Il salto di qualità sono nei passaggi di ogni Assemblea popolare sempre più partecipate e con facce nuove e diverse.
      Tramatza (14 settembre 2012)segna la manifestazione della volontà dei Movimenti fondatori della Consulta di fare tutti un passo indietro,di mettere in secondo piano le varie sigle e bandiere,per scegliere l’unità dei Movimenti che hanno come denominatore comune la rottura con la vecchia politica e con tutti i personaggi che oggi la rappresentano a tutti i livelli.Purtroppo c’è andata di mezzo anche l’on.Claudia Zuncheddu di Sardigna Libera,che è stata più volte interrotta durante il suo intervento,ma presto si chiarirà tutto perchè la Zuncheddu non può essere certo accusata di non essere a favore dei problemi del popolo sardo e di non aver combattuto-spesso in solitudine-i falsi amici dei sardi che si annidano nelle Istituzioni.Ci chiedete perchè non c’è ProgRes ed il Movimento Fiocco Verde ? E’dovuto al fatto che i Coordinatori di questi Movimenti
      non erano in Sardegna impeganti in altre battaglie.Ci saranno sicuramente,come ci sarà a pieno titolo il Movimento Sardigna Libera,ma già si annunciano nuove adesioni e per la prima volta gruppi di operai che,come quelli della Centrale E-ON,trovano il coraggio di rompere la Gabbia confederale di CGIL-CISL-UIL che troppo spesso ha mantenuto i lavoratori sardi sotto il giogo delle politiche capitaliste e liberiste delle Centrali romane.Prendete a misura il disastro del Sulcis,dove sono cresciuti personaggi politici e sindacalisti di peso regionale, nazionale ed europeo.Credo che sia evidente a tutti che il crollo del Sulcis sia la sconfitta certificata della vecchia politica assistenzialista dei partiti italianisti e dello stesso sindacato confederale italiano.Bene la Consulta chiede a chiunque voglia aderire con onestà e operosità di rompere con la vecchia politica partitica e sindacale.Questo ragionamento e questa condizione vale anche per i sardisti del PSDAZ che si proclamano indipendentisti come l’on.Paolo Maninchedda e lo stesso Segretario Naz.le attuale avv.Giovanni Colli.Bene,siano coerenti e al 32° Congresso Naz.le del PSDAZ del 13-14 ottobre facciano il salto,escano da questa maggioranza sgangherata e pericolosa e sposino le scelte del Movimento unitario che si chiama CONSULTA RIVOLUZIONARIA.
      Ozieri(29 settembre 2012)altro salto di qualità.Al tavolo non ci sono solo i dirigenti del Movimento Pastori Sardi (MPS ) e di Artigiani e Commercianti di Sardegna,ma tutti i Coordinatori/Segretari degli altri Movimenti: CSS-SNI-IRS-A.MANCA-PRESIDIO VIALE TRENTO-MOVIMENTO OPETRAI DI E-ON.
      Durante il dibattito vi sono altre adesioni significative come quella dei fantini e operatori dei Centri di Ippica della Sardegna.
      Salto di qualità fondamentale e per certi versi clamoroso e temuto dalla vecchia politica,la Consulta si dota di un Programma con Punti Programmatici ben articolati,chiari e spendibili.
      Il programma e’ aperto al contributo di tutti,come in questa fase è aperta e libera l’adesione alla Consulta.
      Le critiche fatte nel cosro dell’Assemlea di Ozieri della mancanza nel Programma dei temi sulla Limba e Cultura Sarda,sono state subito accolte e tradotte nel Punto:SOVRANITA’ DEL SAPERE.
      cresce la mobilitazione ed ormai sono in programma Assemblee popolari ovunque in tutti i territori della Sardegna:
      SABATO 6 OTTOBRE A TEULADA ORE 19 AL PALAZZETTO DELLO SPORT
      DOMENCA 7 OTTOBRE A CAGLIARI CONSIGLIONAZ.LE DELLA CSS HOTEL QUADRIFOGLIO ORE 9.30
      MARTEDI’ 9 OTTOBRE A PORTOTORRES ORE 18.30, SALA FILIPPO CANU
      VENERDI’ 12 OTTOBRE A LANUSEI ORE 10
      MA GLI APPUNTAMENTI SI STANNO MOLTIPLICANDO IN TUTTA LA SARDEGNA.
      APPUNTAMENTO A CAGLIARI ALLA GRANDE MANIFESTAZIONE SOTTO IL PALAZZO DEL CONSIGLIO REGIONALE IN VIA ROMA.LA DATA SARA’ DEFINITA DALLA CONSULTA APPENA I DATI ORGANIZZATIVI DARANNO LA CERTEZZA DELLA RIUSCITA DELLA MOBILITAZIONE IL CUI SCOPO E’ LA CACCIATA DI TUTTA LA CLASSE POLITICA CHE SI E’DIMOSTRATA INCAPACE DI DIFENDERE GLI INTERESSI DEL POPOLO SARDO.A FORAS SA CLASSE SFRUTTADORA.EVVIVA SU POPULU SARDU E SA NATZIONE SARDA.

    • Sig.GIACOMO MELONI,non posso che ringraziarlo e ringraziarvi tutti,per il lavoro immenso che state portando avanti,capisco che non e’ stato facile unire tutte queste forze,come non sara’ facile inglobarne altre, ma credo che questa sia l’unica strada possibile,per uscire dal disastro in cui ci troviamo.Ho avuto il piacere di essere presente in uno di questi incontri, e confermo quanto detto da lei in merito ai passi in avanti che questa consulta sta compiendo, gente che prima d’oggi era facile trovarle in altri congressi,premetto che sono un simpatizzante di qualunque movimento sardo, che parli di Sardegna, e’ vero non basta ma e’ gia’qualcosa, per cui ribadisco ancora una volta,che credo sia indispensabile adesso come non mai coinvolgere anche il PSD’AZ – ProGres- Fiocco Verde- Sardinya Libera, dove al loro interno ci sono persone validissime,ma soprattutto per evitare che alle prossime elezioni, ci siano doppioni con conseguente dispersione di voti e consegnare la vittoria a chi non e’ degno nemmeno di vivere in Sardegna. Deus s’agiudit a binci custa batalla!

    • [...] di nuovo sotto il sole, sia a settembre che lo scorso primo novembre avevamo avvisato dello sbaraglio verso il quale i promotori stavano [...]

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