Fortza Paris verso il Partito Nazionale Sardo. E gli altri?

“C’è chi sta con Fini, Berlusconi o Bersani: noi stiamo con la Sardegna!”.
G. Scalas, presidente di Fortza Paris.

In Sardegna, all’ombra di cittadini ignari, è partita un’insolita competizione che porterà sempre più diversi partiti politici a contendersi un elettorato alquanto variopinto ma caratterizzato da una forte percentuale di autonomismo: Stiamo parlando di quella parte del Popolo Sardo che secondo diverse sfumature è consapevole dei limiti economici che il territorio subisce a causa del centralismo italiano (espresso in loco dall’esercizio del centrodestra e del centrosinistra, in assenza di un forte partito territoriale), ma si rivela altresì consapevole di una diversità storica e culturale mai approfondita, tantomeno diffusa dalla scuola e dai media italiani, che infatti ignorano o tacciono sulla forte valenza identitaria della Sardegna.
Una cortina di nebbia che non fa emergere l’isola neppure a livello Europeo e, più ampiamente, a livello globale-internazionale.
Questa proteiforme fascia di Sardi (che ci auguriamo cresca presto, per i motivi che vi diremo) vede la loro storia tagliata fuori dal sistema scolastico regionale tanto quanto vede tagliata fuori l’isola da politiche economiche incentrate sullo sviluppo, mentre la restante popolazione ignora addirittura che lo Stato Italiano permane in debito con la Regione per IVA pregressa mai pagataci in base ai dettami dello Statuto Autonomo. Si tratta di miliardi di euro.
Da anni come U.R.N. Sardinnya sosteniamo che la Sardegna debba dotarsi di un forte partito territoriale, così come altri territori hanno già fatto, non solo esteri, ma persino interni alla Repubblica Italiana: Pensiamo alla Lega Nord (di cui tuttavia non condividiamo un certo substrato razzista), od all’SVP del Sud-Tirolo.
Nel Regno Unito, ad esempio, lo Stato è formato da diverse nazioni e comunità. Tra queste, la Scozia esprime un forte Scottish National Party, oggi al comando delle amministrazioni locali.
E’ in questo generale spirito di rivalsa delle comunità non riconosciute e bistrattate che si può e si deve alimentare anche da noi la cultura di un forte Partito Nazionale (Sardo). I Sardi sono infatti la minoranza linguistica più grande della Repubblica Italiana.
Possiamo affermare con coraggio che oggi la Sardegna può guardare con sincero ottimismo al futuro, abbiamo la nuova Fortza Paris. Un movimento territoriale soppravvissuto al terremoto del bipolarismo italiano – che attraverso il PDL ne assorbì una cospicua componente – ha fatto una precisa scelta di campo: Lavorare alla costituzione del Partito Nazionale Sardo.
Un percorso che certamente non potrà concludersi in breve tempo ma che porterà alla necessità del dialogo, comunque già avviato da oltre un anno, tra varie forze politiche con finalità analoghe: Pensiamo, tra le varie, al Partito Sardo d’Azione ed a Sardigna Natzione.
Movimenti che tuttavia rimangono ad oggi ancorati a strategie ed approcci differenti su cui l’elettorato fatica a trovare una solida base entro cui svilupparsi. La frantumazione politica di queste sigle, tutte divise da dottrine e personalismi ormai anti-storici, ne minano alla base la credibilità programmatica prima che quella strettamente ideologica: IRS è probabilmente il caso più emblematico in tal senso.
Stavolta non si tratta più di chiacchiere, la riorganizzazione di Fortza Paris passa per una politica votata al potenziamento della Sovranità dell’isola, la quale avrà come punto di partenza il sostegno alla proposta di revisione statutaria creata qualche anno fa dal Comitato per la Nuova “Carta de Logu”, nonché sostenuta in Senato qualche anno fa dal Senatore Piergiorgio Massidda (tra i fondatori Sardi del PDL ed alle ultime provinciali in aperto dissenso col suo stesso partito).
E sarà proprio Fortza Paris a sostenere nelle elezioni del Cagliaritano l’On. Massidda per la Presidenza della Provincia e non la casta del PDL.
Ci auguriamo che presto anche gli amici del PSD’AZ possano convergere su un progetto analogo, comunque già nei programmi comuni, senza l’avvio di una stagione di nuove reciproche incomprensioni che ormai si ritengono frutto del passato.
Si abbandonino pertanto sentimenti tesi a monopolizzare lo specifico ambito del Nazionalismo Sardo contrastando sigle analoghe. Solo il dialogo potrà risolvere le singole vertenze. Ed a limite sfociare in un Fronte Natzionale Sardo.

Il coraggio di Fortza Paris sarà infatti di stimolo per tutto l’ambiente autonomista (ma anche indipendentista) ad abbandonare il desueto costume della polemica fine a se stessa, ma anche e sopratutto di quella fascia di autonomisti, di impronta populista, politicamente nati sotto la stella del “Gattopardo”:
Stiamo parlando di quei politici che con grandi promesse destinate al Popolo Sardo, in realtà, proseguono con la normale amministrazione che affermano di voler riformare, creando di fatto le condizioni pratiche per separare le chiacchiere dai fatti, e riducendo la politica autonomista a pura retorica. Si tratta di una vergogna che deve finire. E lo diciamo proprio ad alcuni Sardisti.
La corda, come la fiducia, non potrà essere tirata all’infinito.
Nel breve termine non sarà possibile modificare questo stato di cose, questo dipenderà anche da Voi elettori. Dipenderà dalla Vostre scelte e dalla Vostra fiducia.
Nel medio termine, in considerazione della scarsa valenza contrattuale delle forze politiche Sarde (così divise) rispetto a quelle italiane, sarebbe comunque un successo ed una soluzione di alto profilo, oltre che di equilibrio (rispetto ad una minoranza indipendentista), avere un prossimo Presidente della Regione con personalità come Massidda, Paolo Maninchedda o terzi del circuito politico identitario:
Perché a prescindere dalle singole posizioni di ognuno, anche divergenti, questi nomi si sono distinti per la promozione (in sedi istituzionali) delle istanze oggi necessarie alla Sardegna.
Aspettiamo anche di vedere come si evolverà la linea di Renato Soru, che ci auguriamo voglia promuovere Sardegna Democratica in qualità di partito, a fronte di quel macroscopico errore politico che fu la fusione di Progetto Sardegna nel PD. D’altra parte, il “metodo Vendola” fa già proseliti: I due poli principali sono così scalcinati al punto da dover schierare doppie punte alle amministrative. Seguiremo anche il lavoro dei Riformatori Sardi. Ma nel presente e per il futuro, Fortza Paris ha creato un fondamentale precedente (che ci auguriamo tutti possa svilupparsi): Ha tracciato una linea politica; un percorso; una direzione.
Una direzione il cui approdo comunque non potrà essere completato in solitudine, perché un PNS non potrà mai essere la riforma di una sola sigla politica ma la sintesi programmatica di più movimenti politici.
Non abbiamo invece bisogno del centralismo, di forze italiane immature e prive di contenuti che oggi competono con i nostri partiti parlando di Sovranità e soluzioni che non troveranno alcun appoggio sostanziale nelle segreterie romane da cui dipendono; calati e “benedetti” dall’alto. Non solo perché Roma “non vorrebbe”, ma perché comunque non potrebbe: L’Italia stessa infatti e la sua politica versano in un profondo stato di crisi e confusione.
E come ci ricorda anche il Presidente di Fortza Paris Gianfranco Scalas, dobbiamo imparare a camminare sulle nostre gambe. Anche perché altrove sappiamo già farlo nei confronti della Repubblica.
Noi Sardi abbiamo contribuito a fare l’Italia, oggi dobbiamo pensare alla Sardegna.
Abbiamo proprio a che fare con un Italia capace di litigare con se stessa non solo all’opposizione ma addirittura in maggioranza (si vedano le recenti polemiche interne al PDL).
E pensate, mentre i media diluiscono i problemi generali con il dorato circus del calcio a 5 stelle, persino l’informazione viene degradata al fine di nascondere questo clima di reciproca diffidenza:
Ad esempio nel TG5 delle ore 20 del 23 aprile scorso, scomparve la notizia del giorno (di primo piano) sulla strigliata data dalla Lega Nord (attraverso Bossi) al PDL sulle riforme da fare: Come quella sul federalismo. Non abbiamo bisogno di questi signori.

U.R.N. Sardinnya dunque continuerà a dare il suo contributo a Fortza Paris così come a tutte quelle forze politiche impegnate nel difficile ma oggi possibile cammino dell’Unità.
Il “voto utile” non è più quello di scegliere i partiti italiani.

Coraggio e Fortza Paris!

Di Melis Roberto e B. Adriano.

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U.R.N. Sardinnya ONLINE – Nazionalisti Sardi

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    19 Commenti

    • In provincia di Oristano con il centrodestra,
      nel Medio Campidano da soli,
      a Nuoro con il centrosinistra.

      Ma che cazzo sta combinando Fortza Paris?

    • E’ UN DISCORSO INTERESSANTE E CONDIVISIBILE SOPRATUTTO SUL FATTO CHE DOBBIAMO ESSERE IN GRADO DI CAMMINARE DA SOLI E RIUSCENDO A RACCOGLIERE LE MIGLIORI IDEE SI POTRA’ AVERE UN UNICO PARTITO SARDO LASCIANDO PERDERE I VARI PARTITI DEL CONTINENTE.
      CERCHIAMO DI UNIRCI COSI’ POTREMO ESSERE DAVVERO UNA FORZA IN GRADO DI RIBATTERE A MUSO DURO A ROMA E AI SUOI PARTITI-
      FORTZA SARDIGNA UNITA

    • Dalla disamina hai escluso l’ ectoplasmatico UDS, è vero che sembra non esistere ma vale il 2-3%.

    • Chi sarà la classe diriigente di questo partito nazionalitario?

    • Verosimilmente alcuni dirigenti degli attuali movimenti, tra cui U.R.N. Sardinnya e nuovi volti. Ma è comunque prematuro parlarne.

    • Non si può pretendere, una fusione a freddo con gli altri partiti irs e gli altri partiti e movimenti sardi.
      Ragioniamo per gradi, creare il terzo polo con i principi nazionalitari, dando vita così una coalizione con tutti quei partiti che per il momento non vogliono perdere la loro identità, ma con il tempo arriveranno alla fusione del Partito Nazionalitario Sardo, iniamo ad aprire il tavolo delle trattive.
      FORZA PARIS

    • Non abbiamo mai parlato di fusione a freddo ma di percorso dibattimentale tra soggetti politici che hanno programmi similari. Il lavoro, che potrebbe durare anni, mira semplicemente a ridurre la frammentazione che genera le divisioni: ovvero le strategie che dovrebbero attuare quei programmi. E questo quindi metterà in risalto quanto alla fine siano solo i personalismi a giustificare vuote teorie da parte di alcuni partiti. Nell’articolo si parla infatti anche di Fronte Natzionale. Siamo ottimisti.

    • Dopo l’elezioni iniziamo a lavorare, la nostra Nazione ne ha bisogno.
      Forza Paris

    • Bene il Fronte Nazionaliario Sardo,dopo l’elezioni iniziamo a lavorare,
      il primo convegno nazionaliario discussione sulla politica economica da adottare la nostra Nazione ne ha bisogno.
      Forza Paris

    • Il tavolo del confronto, non può perdere tempo in sterili discussioni ideologiche, come finora è accaduto nei rarissimi dibattiti, dove si finisce per discutere sulla correttezza di “é o è ” in limba, come disse Jordi Pujol alla Generalitat Catalana, nelle scxuole si insegnerà l’atuale catalano, mentre gli storici hanno il doveroso compito di continuare a studiare. Sediamoci a dire cosa vogliamo dalle fonti di energia rinnvabili e dal metano, trasporti su rotaia e commerciale marittimo ad alta velocità, poligoni militari per la nostra difesa nel contesto europeo, insegnamento della limba e della cultura sarda ed europea, il ruolo strategico o meno della chimica e della metallurgia nella nostra Sardegna, giusto qualche piccola proposta. A si biri in paris e in paxi

    • la mia domanda è sempre la stessa in che modo volete cambiare la politica economica della nostra Nazione?

    • Ovviamente non siamo un partito e non possiamo parlare a nome di altri partiti, come è prematuro parlare a maggio 2010 di una simile prospettiva. Certamente l’impegno nel medio-lungo termine per quanto riguarda l’assetto strutturale dell’economia dell’isola potrà essere fonte di dibattito all’atto della discussione sulla riscrittura dello Statuto Sardo che, speriamo, possa avvenire in tempi certi da parte delle forze che si sono assunte l’onere di discuterne (tra cui l’area di Soru).

    • speriamo di non dover aspettare a lungo

    • …tantes po comintzare bisontzat chi sos capos o referentes de custos partidos e movimentos,si setzant umpare a inghiriu de una mesa,cun sa idea printzipale de ponner in piatu,su chi, e totu su chi potet su Populu Sardu aunire,e d’est beramente meda…
      cund’unu isfortzu mannu de boluntade, ponner a banda e a un’ala totu su chi podet disunire,…
      chi a parrer meu est beramente pagu…
      totu custu sena cherrer chircare a mala’odza su pilu in s’ou…
      cun s’idea printzipale e unica de s’istima e su bene de sa Patria nostra,sa Sardinna…

    • Ma il Partito di Onida?!

    • Fortza paris non è il partito di Onida cosi come non era di ladu,Murgioni,Gallus e quant’altri è il partito di decine di persone che hanno creduto e credono ed hanno ricostituito un partito che forse prima era da taluni considerato un feudo e i tempi del feudatari è finito da tempo . meris in domu nostra . ciao

    • il tempo dei feudatari non è mai finito,visto che viviamo un fedualesimo moderno,vedi nei partiti e nella società in generale e i sardi loro si accontentano di vivere da coloni al servizio di Roma e ora anche di Bossi.

    • vorrei essere informato se forza parisIN SARDEGNA E SCHIERATA CON – PDL -
      Grazie…
      BENITO

    • Salve,

      Fortza Paris attualmente è alleata in alcune amministrazioni con il centrosinistra e con il centrodestra. Ma recentemente ha iniziato un percorso di dialogo e collaborazione con le altre forze sardiste ed indipendentiste Sarde al fine di creare un Partito Nazionale Sardo, il quale, ovviamente, avrà l’obiettivo di contrapporsi ai partiti italiani di destra e sinistra. Nell’interesse della Sardegna. Cordiali Saluti.

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