Quella Giustizia Sarda al collasso

Procura-URN SardinnyaDi Corda M.

Tra luci ed ombre, l’attività della Giustizia in Sardegna è stata recentemente oscurata da quell’assenza di personale che non consente ai tribunali Sardi di far fronte all’elevato numero di procedimenti in corso.
Un fenomeno preoccupante che non sarebbe tuttavia contemplato dalle più recenti classifiche giudiziarie in materia di efficienza e per cui, ad esempio, la Giustizia Gallurese sembra andare in controtendenza con un virtuosismo che si colloca al vertici di tutta l’isola.
Secondo la Direzione generale di statistica del Ministero della Giustizia, il tribunale di Tempio (in base ai dati del maggio ’09), si affrancava con 1261 procedimenti esauriti e 3020 pendenti finali. A Cagliari con 5513 procedimenti esauriti se ne registravano ancora 17.631 pendenti; mentre Oristano si attestava sui 1104 processi chiusi con 3790 procedimenti in corso; ed infine Sassari, con un passivo di 1133 processi pendenti.
Su buona parte di essi l’organico rimane ancora oggi la più grande causa di ritardo per la chiusura dei procedimenti.
E’ altrettanto chiaro che i diversi tribunali sono interessati da cause relative al territorio di appartenenza secondo alcuni parametri che variano per il numero di abitanti ed il numero di attività finanziarie, industriali e commerciali attive e su cui gravita quindi la pertinenza di poche Procure.
Neppure l’attività di rotazione dei singoli giudici negli ultimi anni è stata necessaria ad uniformare le esigenze dei vari Palazzi di Giustizia che ancora continuano a manifestare gravissimi problemi operativi.
A settembre 2009 infatti la situazione rimane oggetto di interrogazioni parlamentari onde chiarire la posizione dello Stato nell’amministrazione vergognosa del nostro territorio.
Può essere definito “civile” uno Stato in cui l’asse giudiziario della Repubblica non riesce ad applicare le sue leggi e garantire i diritti ed i servizi essenziali ai propri cittadini?
Noi pensiamo ovviamente di nò.
Il caso più emblematico rimane il Nuorese, un territorio in cui fino a poche settimane fa vi è stato addirittura un balletto sulla nomina del giudice Renato Perinu, un territorio in cui esistono addirittura difficoltà a formare un collegio giudicante; un territorio in cui diversi processi sono a rischio di rinvio; un territorio in cui l’ordine forense ha proclamato uno sciopero di protesta per sollecitare l’attenzione sullo stato dei problemi:
I Nazionalisti Sardi non possono che essere vicini alle ragioni della protesta ed ai nostri P.M. Lo stesso non possiamo dire per l’Associazione Nazionale (Italiana) della Magistratura, che, con fare alquanto politico, il 29 ottobre ha manifestato in pompa magna presso tutte le sedi dell’isola contro le dichiarazioni del Premier Berlusconi.
Si tratta dell’ennesima puerile esibizione del potere e del centralismo, mentre i nostri cittadini languono nel più totale disservizio, la bega politica di certa Magistratura politicizzata si allinea agli attacchi strumentali del Governo in un botta e risposta ridicolo per l’immagine e la credibilità delle istituzioni democratiche. E’ in questo contesto che i problemi del territorio passano in secondo piano mentre si mitizzano personaggi e situazioni ben distanti dalle nostre esigenze. E non parliamo delle carceri, servirà un nuovo capitolo di discussione.

Grazie.

Libertà per Bruno Bellomonte.

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U.R.N. Sardinnya ONLINE – Nazionalisti Sardi

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