Il Governo impugna le norme sulla Scuola Sarda

Maninchedda-URN SardinnyaDi Paolo Maninchedda (PSD’AZ), Consigliere e Presidente della Commissione Bilancio – Regione Sardegna.

La voce girava da tempo. Alcuni fortunati, tra cui io, hanno avuto la fortuna di leggere – badate bene, attraverso canali ministeriali, perché dall’Amministrazione regionale non è filtrato nulla – le osservazioni che il Ministero per gli Affari regionali aveva sollevato sulla legge 3 del 7 agosto 2009, il celeberrimo Collegato. Osservazioni capziose e ridicole, in termini politici e giuridici che la Regione Sardegna farebbe bene a pubblicare.
Tuttavia speravamo che la cosa finissse lì. Invece no. Invece ecco lo zelantissimo Consiglio dei Ministri che impugna parti del Collegato dinanzi alla Corte costituzionale e poi, nel Comunicato stampa, avverte però che l’impugnativa contro la Regione Sardegna è “cautelare”, cioè, traducendo in italiano corrente, è una piccola, garbata e ministeriale minaccia alla Sardegna: se la Regione farà ciò che il governo le chiede, il Governo non andrà dinanzi alla Corte. Una delicatezza davvero commovente.
Una prima valutazione è di tipo politico ed è rivolta al Pdl. Domanda: questo sarebbe un governo che è vostro amico? Chiedete a Soru com’è un vero governo amico. Quando fece approvare la finanziaria con i soldi dal futuro, la Lanzillotta non la impugnò di fronte alla corte, ma lasciò che fosse la Corte dei Conti a sbucciarsi la patata bollente. Quando Soru promulgò la Statutaria scippando il volere del popolo che si era espresso nel referendum, il governo non si sognò minimamente di impugnarla di fronte alla corte. Fu il governo successivo a impugnarla e la Corte, come si sa, la cassò. Quelle complicità mi fecero capire quanto compromessa fosse ormai in Italia la giustizia. Il Centrosinistra, dopo l’esperienza Soru, ha difficoltà a dichiarare di rispecchiarsi toto corde nella Costituzione repubblicana, giacché ha con lui inaugurato la fedeltà intermittente: lo è a seconda del ruolo di maggioranza o di opposizione che esercita. Vedere oggi lo stesso film girato al contrario, e cioè vedere un governo che non ha motivi di impugnare una legge ma lo fa lo stesso per affermare il suo controllo su una regione e sul suo governo, mi conferma nell’idea che la cultura politica italiana è in una drammatica crisi di credibilità. Ma che lo pensi io, è un fatto normale. Ma voi, che fate della perfetta identità del Pdl sardo col Pdl nazionale una vostra bandiera, che cosa ne pensate? Riuscite oppure no a farvi sentire, a non permettere gesti così inutili e dominati solo da protervia ministeriale e governativa? Se vi servono argomenti, eccoveli:
I commi 3 e 4 dell’articolo 9 della legge regionale 3/2009 relativi alla scuola non prevedono alcuna stabilizzazione dei precari della scuola. Prevedono soltanto il loro utilizzo nelle politiche regionali, pagate con soldi regionali e non statali, per l’allungamento del tempo scuola e per la lotta alla dispersione scolastica. Non vi è in queste previsioni alcun conflitto con le competenze dello Stato. Infatti, nelle osservazioni inviate dal Ministero alal Regione, si contesta la violazione del principio della leale collaborazione perché, udite udite!: la regione aveva legiferato dopo la firma dell’Accordo sulla scuola del 31 luglio, senza concordare il dettato della norma col Ministero. Qui siamo al tripudio della prepotenza ministeriale. Mentre la Regione Sardegna fa una legge, senza ovviamente chiedere il permesso al Ministero, che non contrasta con l’Accordo sulla scuola, il Ministero, il lealissimo Ministero, infilava nell’Accordo la clausola per cui a dominare il comitato che avrebbe dovuto gestire 20 milioni di euro di soldi della Sardegna fosse il Ministero stesso, che nominava 4 commissari su sette. A chi vuol dare lezioni di leale collaborazione il ministro Fitto? Ma c’è di più. Il Ministero della Pubblica Istruzione, dopo il 31 luglio, ha firmato con le altre regioni accordi sulla scuola molto più vantaggiosi per quelle regioni di quanto non lo fosse quello per la Sardegna. Pensate forse che il lealissimo ministero abbia richiamato la Regione Sardegna per rimodulare l’Accordo? Manco per sogno; è stato Cappellacci che, dopo aver letto l’accordo firmato dal Ministero con la Regione Lombardia, ha preteso dal Minsitro la revisione dell’Accordo del 31 luglio. Ma c’è di più. Nell’accordo stipulato con la Regione Lombardia, lo Stato italiano riconosce che la mancanza di norme attuative degli articoli 117 e 118 ha acceso un forte contenzioso tra le regioni e lo stato dinanzi alla Corte Costituzionale.  Dopo questa candida ammissione, che cosa fa il Ministro Gelmini, lombarda di origini? Si accorda con la Regione Lombardia per risolvere in sede bilaterale ogni contenzioso e autorizza la regione Lombardia a sperimentare un modello organizzativo del sistema scolastico in deroga alla normativa nazionale vigente. Quindi, compagni e amici del Pdl, il vostro governo con la Lombardia si accorda in deroga alle leggi nazionali, con la Sardegna carica la pistola dei ricorsi dinanzi alla Corte per indurci a fare i suoi voleri.
Ovviamente, i sardisti si dichiarano sin d’ora indisponibili a piegarsi al volere di Fitto.

Da www.sardegnaeliberta.it del 10 ottobre 2009.

U.R.N. Sardinnya ONLINE

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