Ilienses, crowdfunding su un progetto musicale e culturale

Arriva Ilienses, progetto musicale e culturale di Mauro Medde e Natascia Talloru.

Parlano gli autori:

«Il nostro è un lavoro musicale, culturale e audiovisivo basato sulla sperimentazione degli strumenti tradizionali della Barbagia, inseriti nel mondo musicale contemporaneo. Attraverso lo studio dei suoni che da tempi immemori caratterizzano la nostra zona di origine, la Barbagia per l’appunto, il cuore pulsante della Sardegna, abbiamo creato una musica moderna con all’interno riconoscibili elementi della nostra tradizione: il ritmo del tumbarinu, del pipiolu, delle voci a tenore, dei campanacci e di diversi strumenti tipicamene tribali si fondono al rock progressive e al jazz, dando origine a dei suoni inediti che potremmo definire world music o musiche per colonne sonore immaginarie.
Il metodo compositivo che abbiamo utlizzato è quello delle soundtrack e musica per immagini, scritta e pensata per descrivere il mondo delle Civitates Barbariae. Una voce narrante fa da sfondo, parla in lingua sarda e italiana e ci guida al suo interno, raccontando in chiave fantasy fatti storici, ricercando un collante col passato in un’epoca senza tempo, magica e ancestrale, oggi ancora percepibile sia nella quotidianità della vita in Sardegna, sia nelle festività come, ad esempio, il Carnevale barbaricino, che conserva il carattere di rito propiziatorio la cui eredità, stracolma di simbolismi, si perde nella memoria.
Il progetto Ilienses vuole suscitare interesse e curiosità verso i numerosi aspetti culturali della Sardegna, a tratti poco conosciuti. E lo fa in musica, presentandoli al mondo in questo lavoro suggestivo di sperimentazione sugli strumenti tradizionali, sulla storia e sul territorio, sulla letteratura sarda.
La nostra fonte di ispirazione artistica deriva dalle persone, dai luoghi, dall’archeologia, dalla natura selvaggia dell’isola, dalle leggende dietro cui si celano i misteri irrisolti della nostra storia.
Come già detto, finora siamo riusciti a realizzare un videoclip/cortometraggio e la registrazione in studio di una demo, ma per realizzare Il disco fisico abbiamo bisogno di voi e del vostro supporto. Insieme a voi Raiser potremo concludere questo lavoro e portare a termine la parte musicale.
Come? Sarà sufficiente registrarvi sul sito Musicraiser e scegliere una delle tante ricompense pensate appositamente per i Raiser sostenitori, in edizione limitata.
Per chi aderirà alla campagna sarà subito scaricabile la demo e potrà prenotare il disco “Civitates Barbariae”, insieme alle ricompense scelte, che riceverete comodamente a casa vostra».

Per sostenere l’iniziativa: musicraiser.com/it//projects/11864

Redazione SANATZIONE.EU

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    3 Commenti

    • Rivolto agli autori: SONO MOLTO TRISTE!
      Perché avete generato un figlio bellissimo, ma lo avete vestito di stracci raccattati al mercatino dell’università! Si dice:
      «Il nostro è un lavoro musicale, CULTURALE e audiovisivo»! Vedesi però, in questa presentazione, ASSENTE proprio una autentica sarda impronta culturale! Essendovi sovrabbondante il qualunquistico «copia-incolla»! Quello, approssimativo ed obsoleto, che ebbero a licenziare “i non studiosi” di storia sarda!
      «Ilienses»! A questo vuoto e sconosciuto NON SARDO appellativo, I SARDI DI QUALSIVOLGLIA MILLENNIO dei tantissimi della loro Storia, MAI E POI MAI AVREBBERO PENSATO!
      «Civitates Barbariae»! Tal muta definizione, è anch’essa INCAPACE di connotare una qualche impronta della grandiosa SARDITA’ che ci appartiene!
      «[…] suoni che da “tempi immemori” caratterizzano la nostra zona di origine, la Barbagia […]»!
      Banalità dette in assoluta libertà, aventi nessun appiglio storico! Ove si desideri parlare di “tempi immemori” riferendocisi al lontanissimo passato dei SARDI, cioè tempi dei quali non sia rimasto ricordo alcuno, non ci si può riferire alla Barbagia, epiteto ed area che ebbero i natali in tempi successivi alla VERA STORIA DEI SARDI! Proprio quella Storia e quei tempi immensamente lunghi e grandiosi cui, eventualmente, si riferiscono “i nostri” strumenti, suoni e musica!
      «[…] STRUMENTI TIPICAMENTE TRIBALI […]»! Recita il dizionario: tribale [tri-bà-le] agg. “che è proprio di una tribù”! E, vi si chiede: MA, COME VI E’ SALTATO IN MENTE? I SARDI vostri antenati, erano facenti parte di UNA NAZIONE! Padrona dei mari! E colonizzatrice dell’Europa, come affermarono anche 120 Scienziati che suggerirono la presenza (fin da circa dieci millenni addietro, ndr) di una “meta-popolazione di Primi Agricoltori Europei” SIMILE AI SARDI DI OGGI!
      «[…] raccontando in CHIAVE FANTASY fatti storici […]»! Appunto! Si era ben compreso, cari autori, come siate davvero poco versati nella “VERA” Storia della Sardegna! Infatti, NEL SACRALE SUO RACCONTO non v’è posto per la fantasia!
      Credo sia andata perduta un’occasione per corredare il lavoro di una ACCULTURATA SARDA CORNICE priva di FATISCENTI SUDDITANZE!
      mikkelj

    • Gent. mo Sign. Tzoroddu,
      nessuna delle forme artistiche esistenti necessita di una spiegazione, come in questo lavoro, in quanto di arte si tratta, nello specifico di arte musicale. Un lavoro di questo tipo dovrebbe servire a suscitare interesse nei confronti della Sardegna, a creare suggestioni e a far pensare, al massimo. Non è nè un trattato storico, nè un lavoro scientifico. Tuttavia se pensa che questo lavoro sia un’opportunità persa è liberissimo lei, partendo dalla sua conoscenza approfondita della Sardegna antica, come ci ha fatto intendere, di realizzare la sua opera, musicale o di altro tipo, come desidera! Noi non ci occupiamo di raccontare la storia come era realmente, perchè non ci è dato saperlo, ma di reinterpretarla in una forma d’arte, a parer nostro innovativa.
      Cordiali saluti.

    • É chiaro inoltre che la sua visione del progetto è LIMITATA, (oltre tutto sta valutando una DESCRIZIONE, senza cenno alcuno a ciò che è il lavoro vero e proprio:LA MUSICA) e viene interpretata alla LETTERA Ha tralasciando punti importanti della descrizione, quali “Il progetto Ilienses vuole suscitare interesse e curiosità verso i numerosi aspetti culturali della Sardegna, a tratti poco conosciuti. E lo fa in musica, presentandoli al mondo in questo lavoro suggestivo di sperimentazione sugli strumenti tradizionali, sulla storia e sul territorio, sulla letteratura sarda”

      Attraverso queste parole credo sia ben chiaro che non si tratta di un lavoro di ricerca storica.
      A tal proposito le chiedo dunque cosa sia per lei la cultura: É soltanto storia? Verità che cambiano di giorno in giorno a seconda dei pareri stravaganti di studiosi, critici e appassionati?
      Le chiedo se per lei l’arte, la libertà di esprimere una visione della propria terra, sia cultura. Le chiedo se un mezzo come l’arte, in grado di suscitare interesse sulle persone e riguardo qualsiasi argomento, sia cultura. Oppure per lei la parola Cultura è solamente associata a termini come “Nazione” “sardità” e “Indipendenza”?
      Cordiali saluti.

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