Meloni (CSS) sull’incontro di Pigliaru al MISE in tema di Alcoa ed energia

Riceviamo e Pubblichiamo:

Di Giacomo Meloni (Confederazione Sindacale Sarda).

Caro Presidente Pigliaru,

perché continuate ad illudere i lavoratori dell’Alcoa e dell’Eurallumina e testardamente perseverate in un modello di sviluppo della Sardegna da tempo esaurito con code di disastri ambientali e sociali come la drammatica perdita di lavoro?
Nessuno di voi che studi e programmi un avvenire diverso e promuova nuovi progetti innovativi?
E’ da tempo che noi della CSS vi diciamo che le poche risorse economico-finanziarie dei sardi devono andare in una direzione nuova: rilancio dell’agroalimentare e del turismo, ricerca di nuovi materiali, informatizzazione e cultura.
Invece, nonostante sappiate che la produzione di alluminio primario in Sardegna è fuori mercato, insistete su questa strada, mendicando all’UE di anno in anno deroghe sulle tariffe energetiche. Ora Basta con le illusioni e la presa per i fondelli dei lavoratori del Sulcis.
La strada del rilancio dell’Alcoa resta il riciclo dell’alluminio, così come è provato dai dati anche in vostro possesso:
L’alluminio è un materiale totalmente riciclabile. Il suo recupero e riciclo, oltre ad evitare l’estrazione di bauxite (più produzione annua di 1.500.0000 ton/anno di rifiuti speciali, quali i fanghi rossi), e l’importazione costosa della stessa, consente di risparmiare il 95% dell’energia richiesta per produrlo, partendo dalla materia prima. Infatti per ricavare dalla bauxite 1 kg. di alluminio sono necessari 14 kWh, mentre per ricavare 1 kg. di alluminio nuovo da quello riciclato servono solo 0,7 kWh di energia. Il riciclo dell’alluminio costituisce un’importante attività economica che dà lavoro a molti addetti: l’Italia è il primo produttore europeo di alluminio riciclato ed il terzo nel mondo. Una nuova quota di tale produzione e occupazione dovrebbe essere assegnata alla Sardegna e ciò garantirebbe con maggiore efficacia il raggiungimento dell’obiettivo della stabilità “socio-economica” dell’intero territorio e della stessa Sardegna.
Molti mi invitano a riflettere che coll’imminente rilancio dell’Eurallumina di Portovesme si ricostituirebbe la filiera bauxite-allumina-alluminio e tutto ritornerebbe come nel passato.
Non sarà così e voi lo sapete ed avete il dovere di dirlo agli operai e ai sindacati che spingono con le manifestazioni e le lotte verso obiettivi sbagliati ed irraggiungibili.
Com’è possibile credere al rilancio dell’Eurallumina, se la stessa azienda vincola il riammodernamento dell’impianto a fattori contestati e contestabili, quali:

a) completo dissequestro dell’intero bacino dei fanghi rossi;
b) ottenimento delle autorizzazioni alla sua espansione ed elevazione con il rischio di disastri ambientali come in Ungheria e recentemente in Brasile;
c) ottenimento della VIA e dell’AIA per l’avvio della costruzione del nuovo CHP di 285 MWT tramite una centrale a carbone che  mai la UE approverà soprattutto dopo le decisioni assunte dalla Conferenza di Parigi sul clima.

Basta con le falsità.
Il popolo del Sulcis ha diritto di sapere la verità e non di essere spinto dalla disperazione a scendere in piazza e a manifestare con il rischio reale di chiedere a gran voce uno sviluppo ormai datato, impossibile e dannoso.
Ascoltate tutte le voci libere e democratiche. E’ vostro dovere aprire nuovi orizzonti e non percorrere strade vecchie e pericolose.

Felice anno nuovo!

Cagliari, 24-12-15.

Redazione SANATZIONE.EU

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