Pili: ‘Detassare completamente i trasporti coperti da oneri di servizio pubblico’

Di Mauro Pili.

La Sardegna e le aree insulari sono sempre più isolate da monopoli sui trasporti e da tasse di Stato e non solo, irragionevoli, irrazionali e fuori da ogni logica. Imporre tasse e balzelli a vario titolo su un servizio fondamentale come quello della continuità territoriale e su quella che deve essere la prima economia dell’isola e delle aree insulari è una follia che si rischia di pagare ancora una volta a caro prezzo. Tasse che non solo non sono preludio di nuovi servizi ma che rappresentano ancora una volta l’anticipazione a nuovi disservizi. La Sardegna, come le altre regioni e aree insulari hanno bisogno di attrarre turismo, non di allontanarlo. Le insostenibili tassazioni imposte per il trasporto sono la più evidente dimostrazione di scarsissima lungimiranza. E’ irresponsabile non affrontare il tema delle tasse incontrollate e fuori legge sui trasporti. Le tasse imposte ad ogni livello sui trasporti da e per la Sardegna sono un’evidente contraddizione grave rispetto al servizio che la continuità territoriale è chiamata a svolgere. Non si può gravare un servizio pubblico come quello essenziale della continuità territoriale di tassazioni che rasentano la follia. Basti pensare a tratte aeree che vengono gravate sino al 71% in più rispetto al costo reale del biglietto. Non tener conto di questo surreale aggravio di stato sulla continuità territoriale è semplicemente da irresponsabili. Ho presentato una proposta di legge che prevede il divieto di tassare il servizio pubblico di continuità territoriale così come già sancito da diversi tribunali amministrativi.

E’ indispensabile che gli aeroporti e le compagnie aeree non gravino ulteriori costi e imposizioni a vario titolo sul servizio essenziale del trasporto pubblico da e per la Sardegna. Il Turismo Sardo è gravato da un costo dei trasporti talmente rilevante che ogni tassa risulta mortale per la già flebile economia della Sardegna. Il sistema economico del Turismo genera occupazione e sviluppo e non può essere gravato da oneri legati ad una irragionevole e dissennata tassazione. I diritti delle regioni insulari sono quelli del riequilibrio e della mobilità.  Il Turismo va incentivato non tassato, gli operatori turistici vanno sostenuti e non affossati.
E’ irragionevole e illogico che su un servizio essenziale come il trasporto si abbiano tasse che superano il 70%, come capita sul Roma – Cagliari in aereo, oppure il 41% sul Civitavecchia – Olbia in traghetto. Basti pensare che sulla tratta Olbia Civitavecchia una famiglia di 4 persone paga andata e ritorno una tassa di 277 euro. Un cittadino che vuole da Roma andare a Cagliari, paga 45 euro di biglietto, più 32 euro di tasse. Siamo alla follia vera e propria. A costi esorbitanti per la mala gestione dei trasporti si affianca un prelievo forzoso scaricato sui passeggeri davvero impressionante che sta condizionando in maniera decisiva il sistema economico del turismo sardo e tutto ciò che ad esso è collegato, a partire dalle produzioni primarie agricole al commercio e artigianato.

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U.R.N. Sardinnya ONLINE

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