Coordinamentu pro su sardu ufitziale: 8 dicembre a Cagliari

La Regione non farà per quest’anno la Conferenza Annuale della Lingua Sarda (prevista a termini di legge) e gli attivisti del Coordinamento pro su Sardu Ufitziale si autoconvocano. Lunedì prossimo, 8 dicembre, si riuniscono a Cagliari (hotel Regina Margherita sala Stampace a partire dalle ore 9 e per tutta la mattinata) militanti e simpatizzanti del Movimento Linguistico in chiave di stimolo polemico nei confronti dell’istituzione regionale accusata di non occuparsi abbastanza di bilinguismo.

L’elenco delle doglianze è lungo: il servizio lingua sarda è stato lasciato senza direttore per troppi mesi e ci sono dubbi sulla professionalità scelta per dirigerlo, il Piano Triennale 2014-16 non è stato ancora presentato, l’Osservatorio regionale è fermo, l’assestamento di bilancio ha tagliato gran parte dei fondi, agli uffici linguistici è stato negato il sostegno, il sardo per quest’anno è sparito dal curricolo delle scuole, non è chiara la posizione della Giunta sulla Limba Sarda Comuna (standard ufficiale scritto del sardo scelto nel 2006 da Renato Soru) e, temono gli organizzatori della controconferenza, c’è il pericolo che si torni a una politica di dialettizzazione e di folclorismo avvallata da alcuni esponenti del Consiglio. Le proposte immediate del CSU sono un invito alla Regione a proporre una modifica dello Statuto Speciale (per prendersi le competenze sulla scuola) e la creazione di un’agenzia linguistica sul modello di altre minoranze per organizzare meglio il lavoro degli operatori. Altrimenti la politica linguistica sarà sempre monca.

Per tutte queste ragioni e altre, “Su Coordinamentu” ha indetto la sua “Cunferèntzia Natzionale” per denunciare il fatto che la Regione non faccia la sua, peraltro prevista a termini di legge (L.R. 26/97 art. 11) per garantire il dialogo costante tra amministratori e operatori e cittadini. L’obiettivo è quello di non far abbassare la guardia né far cadere la tensione su una questione nella quale negli ultimi anni si sono fatti molti passi avanti e che ora si teme possa tornare indietro. Il titolo dato ai lavori è «Limba Standard e Minorias Linguìsticas» con una divisione netta tra una una parte di approfondimento scientifico e il dibattito politico finale affidato agli attivisti. Dopo una introduzione del sociologo Roberto Carta (discepolo di Placido Cherchi), la parola andrà agli ospiti delle altre minoranze. Sabrina Rasom (Ufficio linguistico della comunità della Val di Fassa) parlerà della situazione linguistica nelle valli ladine. Mentre un rappresentante della minoranza friulana racconterà invece dello stato dell’arte nella Regione presieduta da Debora Serracchiani. A tirare le somme, e fare il confronto con la realtà sarda, Giuseppe Corongiu, del Coordinamentu, che è anche animatore del blog Limba Sarda 2.0. Corongiu, da direttore del servizio linguistico regionale, incarico che ha lasciato a maggio, aveva fortemente denunciato la politica anti sarda delle accademie anche con il suo libro “Il sardo una lingua normale”. Opera che, sostengono gli osservatori, gli sia costata il posto.
Dopo una breve pausa, la seconda parte della mattinata sarà dedicata agli interventi degli esponenti del CSU e dei rappresentanti di gruppi, movimenti, associazioni e partiti che lo compongono. E’ annunciato un documento finale di raccomandazioni alla politica sarda che verrà diffuso con ogni mezzo.

Il Coordinamentu pro su Sardu Ufitziale è un comitato di fatto composto di buona parte dei militanti della lingua sarda nato, in una affollata assemblea a Santa Giusta, nel mese di giugno scorso all’indomani dell’insediamento della Giunta Pigliaru. La denuncia principale del comitato è quella che il governo regionale sia succube dell’egemonia culturale di quella parte dell’accademia ferocemente contraria da sempre al bilinguismo ufficiale e alla normalizzazione della lingua sarda. Dopo varie scaramucce con l’esecutivo regionale, una summer school del movimento a Neoneli nel mese di agosto sembrava aver placato gli animi. Ma le rassicurazioni del governo regionale non hanno convinto i militanti che a fine settembre avevano organizzato un altro evento di protesta “Sa festa de limba ufitziale” a Sedilo. Nonostante gli appelli e le proteste tutte le risorse previste (circa 3 milioni di euro) sono state cancellate dall’assestamento di bilancio in Consiglio Regionale. A tutt’oggi il tema più controverso, quello della Limba Sarda Comuna, lo standard unitario del sardo, non è stato sciolto. Il CSU la difende, mentre l’esecutivo regionale non ha una posizione chiara. Recentemente, dopo un intervento pubblico del segretario regionale PD che ha difeso la sua ‘creatura’, il presidente Pigliaru ha aperto al mantenimento in vita dello standard, ma il CSU teme che venga relegato ancora a qualche atto in uscita della Regione e non venga proposto negli enti locali, nelle scuole e nei media.
L’assemblea deciderà che strategia scegliere nei prossimi mesi.

Cagliari, 06.12.2014,

Csu – Coordinamentu pro su sardu ufitziale.

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Redazione SANATZIONE.EU

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