I vecchi racconti Sardi del mistero: Nebbia alla Chiesa campestre

Cari Lettori, prosegue il nostro viaggio nei vecchi racconti Sardi del mistero. Ecco il terzo inedito:

Da circa tre settimane l’inverno falcidiava la Sardegna, e tutti si ricorderanno quella mattina del 1899, quando una tetra e impenetrabile nebbia iniziò ad avvolgere le campagne, gli alberi, le bestie e gli ovili che le ospitavano. Gli uomini preferivano starsene al sicuro, perché attorno al crepitio del fuoco in cui si scaldavano avreste potuto sentire le cupe storie di presagi con cui spiegavano una nebbia tanto soprannaturale. Solo due temerari osarono avventurarsi nell’ignoto, Frantziscu e Larentu, due pastori che una volta al mese lasciavano l’ovile per recarsi in paese a scambiare provviste. Uno di loro, Larentu, era un poco di buono, cinque anni prima venne accusato della morte di tre persone durante un furto di bestiame, ma la legge non arrivò a capo di nulla. Frantziscu era il suo compare, abbastanza sveglio da non farsi coinvolgere in qualche brutta impresa di Larentu. E se c’è qualcos’altro da dire sul loro conto, vi basti sapere che i due non erano timorati di Dio e di ingenue superstizioni popolari.
Nel corso del loro cammino arrivarono vicino ad una vecchia Chiesa campestre, a quel punto Larentu iniziò a ridere raccontando al compare la famosa leggenda dei morti che al tramonto ballano dentro le chiesette di campagna, coinvolgendo i malcapitati nell’aldilà. Frantziscu fece una risata e propose di fare una sosta di fronte alla Chiesa per bere il vino che custodivano nella taschedda. Senza aggiungere altro, i due si recarono di fronte al vecchio portoncino di legno e iniziarono a passarsi la borraccia di pelle col nettare di Bacco. L’edificio era chiuso, nessuna anima viva attorno, perché raccoglieva i fedeli solo per le festività religiose della primavera.
Ad un tratto un colpo di pietra risuonò nella Chiesa, e la vibrazione fece smuovere la piccola campana che stava sopra le loro teste. I due si incuriosirono e decisero di girare ai lati della Chiesa per capire l’accaduto… Terrore! Appena svoltato l’angolo, sul muro della Chiesa videro un cane! Come un ragno sul muro, camminava sulla parete contro ogni legge di gravità! I due rimasero atterriti, a quel punto il cane si fermò e si voltò verso di loro, pareva un lupo, mostrò i denti, e dagli occhi partiva un denso fumo che si perdeva nella nebbia circostante. Frantziscu si voltò verso il compare e trovò una statua di pietra! Così iniziò a correre e scappò fino al paese, dove raccontò la sua storia. Da allora, tutti quelli che lo incontrarono in vita si fecero il segno della croce.
Un giorno, in punto di morte, capì cos’era successo. Il demonio aveva steso la sua rete, come un ragno stende la sua tela, e aveva rapito l’anima di Larentu per i suoi peccati, pietrificandone il corpo. Così disse al prete durante l’estrema unzione.
E ancora oggi, se non avete la coscienza pulita e passate vicino ad una Chiesa con una statua, forse è meglio se iniziate a correre.

Nota: Nel folclore locale, la figura del cane, inclusa quella sulla parete, si ritrova in vari racconti Sardi. Secondo alcuni si tratterebbe del diavolo, secondo altri di anime dannate vaganti fra i vivi.

Adriano Bomboi.

Vedere anche:

La donna del fiume

La scogliera

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U.R.N. Sardinnya ONLINE – Natzionalistas Sardos

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