Bosa: Nel castello la leggenda dei tre morti. Ed ecco come i Sardi allontanano i turisti

Dopo diverso tempo sono tornato al castello di Bosa, e per chi non lo sapesse, al suo interno c’è la Chiesa di Nostra Signora de Sos Regnos Altos, che a sua volta racchiude l’unico affresco presente in Sardegna sulla leggenda dell’incontro dei tre vivi e dei tre morti.
Di origine trecentesca, il tema riprende l’iconografia della morte in voga nel periodo medievale, una storia presente nel testo francese Dict des trois morts et des trois vifs di Baudouin de Condé, datato 1275.
Si narra che tre nobiluomini, al ritorno da una battuta di caccia col falcone, incontrarono un eremita che mostrò loro il memento mori che li avrebbe riguardati. I tre cadaveri che si trovarono loro di fronte, come nell’affresco di probabile scuola iberica, rappresentano le tre fasi della decomposizione: il primo, intatto e con le sue vesti pregiate, il secondo, in avanzato stato di putrefazione, e infine il terzo, ormai ridotto a semplice scheletro. La metafora tendeva a ricordare che la morte avrebbe accomunato tutti, di qualsiasi ceto sociale, inclusi i benestanti.

Ma se con questo monito l’uomo medievale cercava la strada spirituale che lo avrebbe portato al cielo, l’uomo del 21° secolo potrebbe non trovare neppure quella per arrivare alla Chiesa del castello. Infatti la lunga scalinata che conduce alle mura che svettano su Bosa non è munita di alcuna struttura destinata a trasportare le persone diversamente abili, che quindi non hanno modo di visitare questa perla storica e artistica. Un problema che dovrebbe interessare, non tanto la cooperativa che gestisce il servizio-visite, ma il Comune o la Regione.
Ma se la barriera architettonica è un problema che può riguardare solo la percentuale di visitatori anziani e/o disabili, non è mancato un altro problema ben più preoccupante… Pensate, anche ai turisti stranieri veniva fornita una guida/dépliant scritta solo in lingua italiana. E questo problema dovrebbe riguardare anche la cooperativa. Del resto, quanto potrebbe costare stampare dei fogli A4 plastificati in versione multilingue?
Ricordo le facce sbigottite di una famiglia tedesca che cercava invano di tradurre l’italiano per capire che cosa fossero venuti a vedere, e a cui ho cercato di dare indicazioni in inglese sulla storia e il senso del luogo. Ritenete che in queste condizioni porteremo nuovi turisti?

Ma chi sono gli effettivi responsabili di questa grottesca disorganizzazione promozionale?
Probabilmente non sono neppure gli abitanti del posto ma lo Stato Italiano con la sua ignoranza linguistica e culturale: per decenni siamo stati allevati da una Pubblica Istruzione (e dai media) che non ci hanno insegnato la storia Sarda, né la lingua Sarda, né l’inglese o altre lingue accompagnate all’italiano. E avendo appreso solo quest’ultimo non ci rendiamo conto del ritardo culturale (ed economico) a cui ci siamo esposti.
Sarebbe ora di rimediare, perché assistere un turista straniero che ti chiede lumi su un foglio scritto in italiano non è una leggenda medievale ma solo una storia alquanto triste.

Non avendo trovando valide indicazioni (e multilingue, in prossimità del castello), vi segnaliamo la replica della cooperativa che ci ha scritto per fugare ogni dubbio sul servizio (05-11-12):

Carissimo visitatore,
ho letto con estrema attenzione il suo commento circa la visita effettuata presso il Castello di Bosa.
A tal proposito è opportuno fare alcune precisazioni:
i bellissimi affreschi dell’antica cappella palatina de Sos Regnos Altos sono di scuola toscana e non iberica (si tratta questa di una datata interpretazione);
gli anziani e i disabili possono accedere al maniero attraverso un ingresso posteriore, mediante auto propria o con un servizio navetta;
le informazioni vengono fornite non solo in italiano ma anche in inglese, francese, tedesco, e spagnolo; probabilmente al turista tedesco è stata data erroneamente una copia in italiano, si doveva, pertanto, recare in biglietteria per ottenere la sostituzione della guida; inoltre quotidianamente vengono svolte dalle 4 alle 5 visite guidate, su prenotazione anche in inglese, francese e spagnolo;
tutta la cittadina è munita di indicazioni stradali per arrivare al castello.

Cordiali saluti,
L’Antico Tesoro.

Di Adriano Bomboi.

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U.R.N. Sardinnya ONLINE – Nazionalisti Sardi

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    10 Commenti

    • C’è un trenino che da dietro conduce al castello.

    • Non c’era alcuna indicazione al riguardo e non si vedeva alcun trenino…

    • Molte verità, anche di carattere generale, in questo interessante articolo ma una precisazione è d’obbligo, almeno per le persone che vorranno venire a visitare il nostro castello: forse lei non ha chiesto agli addetti all’interno del chiosco ma effettivamente la strada che lei ha percorso per arrivare agli scalini, ha una biforcazione piuttosto visibile che conduce ad un’altra strada che porta sino all’ingresso del castello e la si può percorrere per intero con la macchina.
      Saluti

    • Carissimo visitatore,
      ho letto con estrema attenzione il suo commento circa la visita effettuata presso il Castello di Bosa.
      A tal proposito è opportuno fare alcune precisazioni:
      i bellissimi affreschi dell’antica cappella palatina de Sos Regnos Altos sono di scuola toscana e non iberica (si tratta questa di una datata interpretazione);
      gli anziani e i disabili possono accedere al maniero attraverso un ingresso posteriore, mediante auto propria o con un servizio navetta;
      le informazioni vengono fornite non solo in italiano ma anche in inglese, francese, tedesco, e spagnolo; probabilmente al turista tedesco è stata data erroneamente una copia in italiano, si doveva, pertanto, recare in biglietteria per ottenere la sostituzione della guida; inoltre quotidianamente vengono svolte dalle 4 alle 5 visite guidate, su prenotazione anche in inglese, francese e spagnolo;
      tutta la cittadina è munita di indicazioni stradali per arrivare al castello.

      Cordiali saluti,
      L’Antico Tesoro

    • Speriamo sia così in merito alle lingue.

      In quanto alle indicazioni sono palesemente insufficienti, in particolar modo quelle in prossimità del castello. Né sono multilingue e né spiegano chiaramente l’accesso ed i servizi.

      Cordialmente.

    • Personalmente, quest’anno, ho visitato il castello di Bosa e la cappella con i bei dipinti e posso esprimere una buona valutazione del servizio offerto, anche per turistri stranieri. Spero tutavia che il servizio migliori nell’interesse di tutti.

    • La segnaletica è veramente pessima! Altro che multilinguismo! e un disabile come lo capisce dove deve passare?

    • Caro Jaku e caro Andrea Bomboi,
      mi chiamo Edoardo Cossu, sono di Bosa e seguo dal primo giorno di vita la coop l’Antico Tesoro, (io stesso ho dato il nome alla coop)ma a parte questo insignificante particolare vorrei rispondere alle Vostre affermazioni.
      Per quanto riguarda il Turista tedesco, dubito fortemente che avesse in mano una guida scritta in italiano e non riuscisse a capirla, già in biglietteria si chiede al visitatore la provenienza in modo tale da offrirle tutte le spiegazioni in una lingua a Lui comprensibile, altrimenti si offre la possibilità di avere una visita guidata in inglese o francese (sempre che il Visitatore sia uno straniero MULTILINGUE).
      Devo tuttavia ammettere che la segnaletica turistica indicatica non è tra le più idonee, ma si avvale della scelta amministrativa del Comune di Bosa, penso però, talmente è imponente e visilbile il monumento che anche senza nessun tipo di segnaletica sia comunque facilmente raggiungibile.
      Per quanto riguarda gli accessi, il castello è raggiungubile anche in auto e testimoni ne sono tutti coloro che a settembre partecipano alla novena, (intendo tutti quelli di una certa età o che hanno problemi fisici ad affrontare la scalinata a piedi.
      Inoltre il trenino turistico offre il servizio navetta più volte al giorno arrivando solamente all’inizio della biforcazione stradale perchè per motivi logistici è impossibile fare delle manovre per tornare indietro.
      D’altronde attribuisco questa “difficoltà” ad una tipicità, particolarità e caratteristica del monumento stesso.
      Per quanto riguarda la precisazione di di Jaku: Mi divresti far capire dove arriva la capacità comprensiva si un disabile!

      Cordiali Edoardo Cossu.

    • Premetto di chiamarmi Adriano e non Andrea. La ringrazio dell’intervento, ma naturalmente devo confermare che il turista tedesco (con famiglia al seguito) aveva in mano una guida in italiano (si trattava di un foglio A4 plastificato).
      Inoltre, è chiaro che chi non è un visitatore abituale di Bosa potrebbe essere tratto in inganno da una cartellonistica parziale e/o assente (in determinati punti) e non capire che il castello abbia un doppio accesso.

      Ciò detto, abbiamo anche pubblicato la replica della cooperativa e l’unica cosa che conta oggi che i turisti ora possano quantomeno capire che cosa visitano e come visitarlo.

      Buon lavoro e cordiali saluti.

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