Zedda sindaco? A Cagliari le forze sardiste sono la prima potenza politica. Ecco i dati

Stranezze (ma mica tanto) delle legge elettorale, al ballottaggio per la poltrona di primo cittadino di Cagliari Massimo Zedda ha sbaragliato Massimo Fantola, ma le liste vanno in un’altra direzione e confermano il trend moderatistico sostenuto da U.R.N. Sardinnya.

La galassia sardista, ed in particolar modo quella presente nella coalizione del centrodestra italiano, stando ai dati forniti dal Ministero dell’Interno alle 18:21 del 30-05-11, nei risultati del ballottaggio è la prima forza politica della “capitale” Sarda.

PSD’AZ: 2.873 voti (1 seggio).
Fortza Paris: 947 voti (0 seggi).
Riformatori Sardi (movimento che ha espresso il candidato sindaco Fantola): 8.213 voti (5 seggi).
UDS: 3.181 voti (1 seggio).
Senza contare l’MPA, i voti totali di queste sigle arrivano a 15. 214.

Il PD ha guadagnato 15.259 voti (9 seggi), il PDL 13.862 voti (8 seggi).
Sinistra e Libertà, il movimento che ha espresso Massimo Zedda sindaco, appena 5.954 voti (3 seggi).
I Rossomori, unico movimento sardista abbinato al centrosinistra, ha conquistato 1.686 voti (1 seggio).

L’indipendentismo guidato da Claudia Zuncheddu al primo turno aveva raccolto un totale di 1.659 voti, quello guidato da Ornella Demuru (ProgReS) 371 voti.

E’ chiaro che se si sommassero i voti del sardismo ai voti dell’indipendentismo, tale area politica risulta essere nettamente superiore al bipartitismo italiano di Cagliari con ben 18.930 voti.
Ovviamente non sono numeri con i quali oggi si può costruire un valido progetto politico e sarebbe improprio valutarli sullo stesso piano, anche in considerazione dell’attuale legge elettorale e della miscelazione del marginale voto d’opinione ad uno maggiormente strutturato quale quello cagliaritano.
Al di là della sconfitta politica, questi risultati rimangono comunque un buon indicatore per tutte le forze nazionaliste Sarde che prossimamente dovranno ulteriormente razionalizzare e riformare la propria proposta politica. Abbiamo un potenziale che non possiamo continuare a dilapidare.

Cari lettori (ed elettori), se c’è qualcuno con cui dovete prendervela non sono i partiti italiani, ma i partiti Sardi, che con la loro insipienza dirigenziale e la loro frammentazione permettono al centralismo italiano (di destra e stavolta di sinistra) di far governare una forza Vendoliana al posto di una vera forza territoriale e vicina alle esigenze di Cagliari e della Sardegna. I due responsabili principali? L’antisardismo anti-autonomista e il parossismo ideologico a sinistra dell’indipendentismo.

Di Bomboi Adriano.

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U.R.N. Sardinnya ONLINE – Nazionalisti Sardi

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    2 Commenti

    • Il vero problema è proprio il sardismo e l’autonomismo! Chi sono gli autonomisti? italiani speciali?!In Sardegna si starà bene quando a governare saranno i sardi senza ingerenze italiane, e con l’autonomismo rivendicazionista questo non sarà MAI possibile!

    • Gli autonomisti, non hanno un identità Sarda diversa dagli altri nazionalisti Sardi. Oggi risulta chiaro il fatto che gli indipendentisti Sardi si comportano in maniera diversa e opportunista rispetto agli indipendentisti Europei. Come puo’ pronunciarsi “indipendentista” un partito che cerca ancora di riproporre le stesse ideologie? Ancora sono lontani dall’elaborare dei punti programmatici condivisi e pensano di riuscire a conquistare l’elettorato litigando tra di loro e lanciando slogan di propaganda individualisti .
      Cari partiti indipendentisti, ricordatevi che i vari SNI , IRS, PROGRES ecc, all’ attenzione degli elettori sono tutti la stessa cosa. Per l’elettore, voi siete gli indipendentisti.
      E’ per questo che il popolo Sardo vota maggiormente le sigle autonomiste che si sanno alleare con i grandi partiti, che parlano di soluzioni condivise anche in materia di indipendentismo, e sono partiti più credibili e più competitivi nelle amministrazioni pubbliche.
      Purtroppo abbiamo ereditato dall’italia tutti i suoi aspetti negativi e mentre in altre parti d’Europa i popoli credono nell’indipendenza perchè ne hanno compreso i motivi, i partiti indipendentisti Sardi commettono sempre gli stessi errori e risultano essere incomprensibili al popolo e destinati a fallire se non attuano un serio piano di rinnovamento funzionale.

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