Sui ritardi dello spoglio per i risultati delle regionali 2019

Da dove hanno origine i ritardi nello spoglio dei risultati elettorali?

Dall’incompetenza e dal ginepraio normativo causato dal consociativismo della politica sarda.

Ecco le testimonianze di Frantziscu Sanna e Davide Corda, con un esempio di scheda “da interpretare”.

L’esperienza di Frantziscu Sanna:

«Qualcuno si stupisce dei ritardi nella pubblicazione dei dati ma nei seggi durante lo scrutinio è successo di tutto. Centinaia e centinaia di voti espressi non correttamente e nei modi più disparati possibili, con presidenti di seggio che prendevano cantonate colossali. Più che uno scrutinio pareva una seduta dallo psichiatra, utile ad interpretare il volere degli elettori.

Ho fatto il rappresentante di lista, come sempre faccio da più di vent’anni, e se avessimo fatto verbalizzare tutto ciò che non andava bene saremmo ancora al 40% delle schede scrutinate. Ma la cosa più assurda mi è capitata in una sezione in cui sono entrato, senza essere rappresentante, e alla vista di tre schede di fila attribuite in maniera del tutto “originale” sono intervenuto per far notare la cosa, ma ovviamente ho dovuto desistere perchè non avevo alcuna titolarità ad intervenire e rischiavo di essere considerato un disturbatore.

Vi posto la foto di questo voto (ma ne ho visto veramente di tutti colori e sempre differenti) per farvi capire il livello di follia: chiaro voto disgiunto alla lista Campo progressista del csx, con preferenza espressa per un suo candidato, e al candidato presidente di Autodeterminazione Andrea Murgia.

Sapete come è stato attribuito questo voto?

Voto di lista ad Autodeterminatzione, preferenza al candidato di Campo progressista correttamente inserito nella casella apposita, e voto al candidato presidente Massimo Zedda. Ci si è inventati persino il disgiunto tra lista e candidato.

Continuo a sognare un maggioritario secco, chiaro, trasparente e capace di non trasformare le elezioni nazionali in un delirio di disgiunti, voti al vicino di casa e al cugino, con croci messe a caso nella schede, il tutto sovrainteso da una casta di presidenti di seggio spesso incapaci di svolgere il loro ruolo».

Infine Davide Corda:

«Stando a quello che mi è passato tra le mani, la doppia preferenza di genere non è stata la cosa peggiore da affrontare. Il problema sono state le casistiche peculiari di ogni scheda derivanti dall’incrocio perverso tra preferenze, croci sui simboli e voto disgiunto (nel manuale erano previsti 37 casi diversi…ma non sono nemmeno bastati a coprire tutte le possibili eventualità)».

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Redazione SANATZIONE.EU

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