A s’omine. La grande poesia Sarda

A s’omine. Testo in Sardo ed in italiano al seguito:

Da’ue non si torrat ses benidu
né ischis cando torras a partire,
su die ch’has a morrer senz’ischire,
comente senz’ischire ses naschidu.

T’hat su grande misteru partoridu
e casi misteriosu est su vivire,
ca tra filare, tesser’e ordire
nemos sa tela propria hat cumpridu.

Restad’in dogni coro s’amaresa
de non haer su tempus impleadu
né bene profittadu ‘e sa sorte.

Pensende in custu, arrivat sa ‘ezzesa
e in cussu penosu e trist’istadu,
ecco misteriosa ‘enit sa morte.

***

All’uomo.

Sei venuto da dove non si torna
né sai quando riparti nuovamente,
il giorno in cui morrai senza sapere,
come senza sapere sei nato.

Il gran mistero ti ha partorito
e quasi misterioso è vivere,
ché tra filare, tessere e ordire
nessuno ha compiuto la sua tela.

Resta in ogni cuore l’amarezza
di non aver sfruttato il tempo
né tratto buon profitto dalla sorte.

Pensando a questo, arriva la vecchiaia
e in quel penoso e triste stato,
ecco, misteriosa, giunge la morte.

- Da “Sa Lantia”.

Antioco Casula “Montanaru”, Desulo 1878 – 1957.

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