RossoMori: ‘Unione dei sovranisti’

Riceviamo e Pubblichiamo:

Nonostante la prima lezione politica ricevuta quando ancora avevo 16 anni da parte di Giovanni Ruggeri, il quale mi chiariva come “in politica si entri con le scarpe chiodate”, io continuo ad essere persuaso che esista una linea di buon senso che tutti siano in grado di riconoscere.
Ciò che sta accadendo al centrosinistra e soprattutto al PD sembra far pensare il contrario. Per le interlocuzioni avute, per aver sentito e udito quanto affermato da Andrea Murgia e da molti giovani dirigenti di partiti di centrosinistra, sono molto convinto esista il buon senso. Ciò che manca è il coraggio di affrontare il rischio di scegliere il nuovo. Quell’ora tocca noi di Massimo Zedda, poggiava su questo presupposto, tutto basato sull’assunzione delle proprie responsabilità per la coscienza posseduta!
Il nuovo può sceglierlo solo chi nuovo è e nuovo si sente. Dentro il PD e dentro tutti i partiti rappresentati al tavolo di centrosinistra ci sono i nuovi e quelli che vorrebbero sceglierlo. Manca il coraggio, o la morsa di chi ne schiaccia il futuro è talmente forte da non consentire che si liberino!
Sono sincero, non mi aspettavo nulla di più di quanto udito nelle reazioni dei partecipanti al tavolo della coalizione di centrosinistra lunedì mattina 21 ottobre. Era chiaro che da un tavolo all’interno del quale molti partecipanti sono sotto inchiesta, non potevamo che aspettarci un’autodifesa tutta incentrata sul garantismo.
Eppure, neppure per un attimo ci siamo e mi sono sognato di richiamare chicchessia a responsabilità penali.
Non lo abbiamo fatto e non lo faremo, anche quando dovessero intervenire delle condanne.
Noi abbiamo posto la questione politica. La questione morale è una questione politica. Diceva Enrico Berlinguer: La questione morale è la prima questione politica se si vuole riconquistare fiducia nelle istituzioni e garantire la vera governabilità del paese.
Il problema sta proprio qui, nella rottura del rapporto di fiducia fra cittadini e politica. L’emorragia di militanti dei partiti del centrosinistra verso altri movimenti è sotti gli occhi di tutti. Chi è andato alla ex vetreria di Pirri ha potuto notare che il pubblico di Michela Murgia era fatto da moltissimi ex militanti e dirigenti di partiti del Centrosinistra, PD in testa! E non si può chiudere la faccenda costruendo la caricatura degli avversari, come ha fatto il segretario regionale di PRC, definendo reazionario il movimento di Michela Murgia.
Come può il centrosinistra riconquistare un ruolo di leadership nella politica sarda. Come può avere la forza di interpretare le aspirazioni e le aspettative di un popolo sofferente e martoriato dalla crisi?
Come può il centrosinistra affermare la propria diversità rispetto al centrodestra e al berlusconismo? Come può convincere di essere portatore di nuovi contenuti di proposta politica?
A queste domande non c’è alcuna risposta credibile data da una coalizione che a partire dal proprio candidato presidente è massicciamente sotto inchiesta per peculato e uso improprio di soldi pubblici. Non stiamo parlando di un accusa qualunque, stiamo parlando di uno di ipotesi di reato per una delle questione di più grande disappunto dei cittadini avverso i politici. I quali, nella crisi più profonda, non giustificano una classe politica che pur lautamente pagata è accusata di essersi impossessarsi anche dei mille euro al mese non dovuti!
Il problema sta alla radice. Il ruolo di rappresentanza politica è un servizio o è carriera personale? La risposta a questa mia domanda è ben contenuta nell’attacco di Francesca Barracciu al Presidente dei Rossomori, al quale dice: “non accetto lezione da un uomo che ha il futuro politico alle spalle”- “Fino ad ora non ho reagito per rispetto dell’età”. Queste parole non si addicono ad un candidato presidente, tantomeno se rivolte ad un proprio alleato. Ma dietro c’è una questione più profonda e sta appunto all’origine del discredito della classe politica: sono il carrierismo e l’arrivismo. La politica è concepita come un fatto anzitutto personale, vale a dire come possibilità di raggiungere posizioni di potere e di affermazione sociale. Chi non è in gara per il posto al sole.. non disturbi! Ecco quindi il richiamo a Muledda, colpevole di aver deciso di non aspirare a ruoli di rappresentanza istituzionale.
La reazione del PD, ma anche di PRC per voce dei propri segretari, parte dall’idea che il problema non sia il problema, ma chi lo solleva. Basterebbe effettivamente il buon senso per comprendere che si sbagliano.
Saranno i mesi che verranno a dare conto delle mie affermazioni perché sono chiari tutti i segnali di una proposta politica perdente. Senza i mutamenti richiesti e necessari, il centrosinistra perderà le elezioni e non ci sarà alcun posto al sole. Per nessuno.
L’arroccamento del centrosinistra avrà come immediata conseguenza la perdita dell’area Sovranista, sarà qui la soluzione dei problemi del centrosinistra? Io credo che questo i problemi li aumenterà e non di poco!
Rossomori non si fa intimorire da nessuno, abbiamo una missione e cercheremmo di perseguirla e non saremo soli.
Rossomori lavorerà all’unione dei sovranisti, per la libertà del popolo sardo, per il rinnovamento della politica, per dare alla Sardegna Giustizia e Libertà e speranza per un futuro migliore.

Salvatore Melis, segretario RossoMori.

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Redazione SANATZIONE.EU

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