Mercati finanziari e crisi del 2008 – Intervento su La Nuova Sardegna

Un mio intervento sul quotidiano La Nuova Sardegna in edicola relativo alla crisi dei mercati finanziari: da cosa è stata generata quella del 2008? E il crac del 1929? Esiste un filo conduttore con l’ascesa di Hitler al potere? Ecco una breve argomentazione – Di Adriano Bomboi.

Eccessi di statalismo all’origine dei disagi sociali.

Leggo su La Nuova Sardegna del 6 aprile che, secondo Andrea Saba, l’espansione del capitale finanziario avrebbe generato la crisi USA del 1929, ponendo le basi dell’ascesa di Hitler, e di un’altra serie di crisi, sino a quella del 2008. Ma la letteratura economica offre varie interpretazioni. Oggi economisti come Woods, o John B. Taylor, della Stanford University, opinionista del Wall Street Journal, a differenza di autori come Stiglitz, addebitano alla FED la crisi del 2008.
Per quali ragioni?
Perché nei primi anni 2000 questa ha abbassato i tassi d’interesse, consentendo così agli operatori finanziari di elargire facili prestiti al pubblico, anche a chi non era in grado di restituirli, tali operatori finanziari hanno poi scaricato sul mercato i debiti contratti, causando il contagio. La crisi dunque non deriverebbe da un eccesso di deregulation dei mercati finanziari ma dal suo contrario, cioè da un eccesso di manipolazione politica dei tassi attuata dalle banche centrali: una politica espansiva volta a favorire il rilancio economico, causando, a posteriori, ben altre conseguenze.

Bisogna inoltre ricordare che sin dal 1963 l’economista Murray Rothbard identificò la causa del crac del ’29, non nei mancati vincoli che separavano le banche ordinarie da quelle di investimenti, ma nella manipolazione dei tassi attuata dalla FED ai tempi di Hoover. Hitler fu un prodotto delle gravi riparazioni di guerra imposte a Berlino dal Trattato di Versailles del 1919. Gli USA concessero prestiti alla Germania, per far fronte a tali debiti, sino al crollo del ’29.

In conclusione, l’accentuazione del capitale finanziario rispetto a quello derivante dalle produzioni non è di per sé un male o un bene, va piuttosto relazionato al grado di maggiore interventismo dello Stato in economia, perché ancora oggi quest’ultimo è la vera causa dell’arretramento delle imprese, gravate pure da un eccesso di fisco e burocrazia, con i disagi sociali che ne derivano.

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U.R.N. Sardinnya ONLINE

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