Continuità territoriale: l’assessore Deiana lavora per la Regione o per Alitalia?

Di Adriano Bomboi.

Stando all’ultima conferenza stampa dell’assessore regionale ai trasporti, Deiana, il problema della continuità territoriale non deriverebbe dall’assenza di posti, né dal suo costo o da altri fattori organizzativi, ma dalle “finte” prenotazioni. Cioè persone che durante l’estate avrebbero prenotato un volo e che dopo non si sarebbero presentate all’imbarco, quantificate dai vettori aerei in oltre 200.000 unità.

Per quanto possa sembrarvi strano, colui che riveste la carica di assessore è anche docente universitario nello stesso ramo, di conseguenza, ci si aspetterebbe da parte sua una minima conoscenza delle dinamiche di mercato che ruotano attorno al settore dei trasporti…

Oggi il nostro assessore ha scoperto qualcosa di sensazionale: le persone cambiano idea!
Ciò che purtroppo non cambia sono i soldi dei contribuenti che pagano lo stipendio all’esperto per queste formidabili conclusioni.

Il nostro eroe è così giunto alla rivoluzionaria proposta di applicare delle penali a carico di coloro che cambiano idea, quei terribili furfanti che obbligano le compagnie aeree (anch’esse spesate dai contribuenti) ad aprire una pratica per poi lasciar vacante un posto che si potrebbe assegnare ad altri clienti.
Le penali esistono da sempre e con vari gradi di applicazione a seconda del vettore e del tour operator impegnato nella registrazione degli utenti, e nell’era digitale ciò include anche il naturale rimborso elettronico per il volo disdetto e preventivamente pagato.

Il problema dell’assessore piuttosto è che pretende di scaricare sui passeggeri delle responsabilità organizzative che attengono all’impianto della continuità territoriale, problema tanto più grave se consideriamo che Deiana non comprende che una percentuale dei passeggeri mancati potrebbe aver optato per la navigazione marittima; un’altra percentuale potrebbe aver optato per mete meno onerose e maggiormente dotate di servizi della Sardegna; o, più semplicemente, potrebbe aver rinunciato al viaggio a causa dei costi stessi del trasporto causati dall’inefficiente servizio di continuità sostenuto dall’assessore.

Non stupisce dunque assistere alle semplicistiche dichiarazioni di un “esperto” che pretende di governare un mercato che stenta a comprendere. Sappiamo già che la classe politica di cui è espressione è la stessa che ha sostenuto un oligopolio marittimo (si, anche questo spesato dai contribuenti con oltre 70 milioni di euro), che è riuscito ad allontanare altri armatori che avrebbero contribuito ad un abbattimento dei prezzi. Per la contorta mentalità dei nostri amministratori la convenzione sulla continuità ha lo scopo di assicurare i trasporti, per il mercato invece la convenzione tiene alla larga investitori che non brucerebbero i propri capitali sfidando quel mare di soldi pubblici che regge un servizio dai costi nettamente inferiori a tale importo (la fine dell’avventura di “Go in Sardinia”, con la sua scarsa solidità finanziaria, avrebbe dovuto insegnare qualcosa).

D’altronde, questa Giunta, in piena continuità con quella Cappellacci, ha comprato treni per 80 milioni di euro senza prima capire se la rete ferroviaria sarda potesse ospitarli; ha sostenuto che l’insularità sia “un costo”, e che bisognerebbe pure applicare una tassa di sbarco!

In conclusione, fatemelo dire, mentre tutti si occupano dell’arroganza di Alitalia, la compagnia che riesce persino a far sparire la Sardegna dalla mappa di un depliant, qualcuno dovrebbe ragionare sul fatto che a Cagliari abbiamo seri problemi di competenza, risolvibili solo con delle dimissioni.

- Pubblicato per Zero online, 07-10-15.

- Vedi anche articolo di approfondimento: “Ecco perché Meridiana è in crisi: quale futuro per il trasporto aereo?” (Sa Natzione, 19-11-14).

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U.R.N. Sardinnya ONLINE

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