PSD’AZ, Sanità e lottizzazione

ASL NU - URN Sardinnya

“To the victor go the spoils”, (Ai vincitori va il bottino) pronunciava un detto americano.

In politica, non di rado nella storia i vincitori di una importante tornata elettorale hanno usato “piazzare” i propri membri di partito nei punti nevralgici del proprio Paese: Cariche istituzionali, titolarità di uffici pubblici, etc. Non è un reato, ma spesso ciò è stato moralmente inaccettabile nel momento in cui questa pratica nel tempo si è miscelata al clientelismo. Infatti spoil system e clientelismo sono due cose apparentemente simili ma distinte: Nel primo, i soggetti hanno una loro competenza nella materia che sono chiamati a trattare (ad es. Sanità, Istruzione, ecc); nel secondo, il soggetto chiamato a ricoprire un ruolo di responsabilità potrebbe anche non sapere assolutamente nulla della materia per cui scalderà la poltrona (dietro lauto compenso ovviamente). Non che nello spoils system il fattore portafoglio sia esente… In Italia chiaramente non si bada alle giuggiole e così spesso il significato originario di spoil system va a farsi benedire verso il più becero clientelismo.

Il Nuorese è stato il luogo in cui ultimamente si è sviluppata una piccola polemica in seno alla maggioranza regionale: Esponenti del PDL si sono lagnati con l’alleato Sardista per essere stati lasciati in secondo piano nel disgustoso balletto delle nomine ai vertici della Sanità nella provincia. Eppure il candidato del Partito Sardo d’Azione trattasi di persona dalla grande competenza professionale e quindi idonea all’amministrazione del mandato offertogli. Lo stesso non si può dire forse per altri soggetti proposti dagli altri partiti di maggioranza in alcune località dell’isola. Magari più corrispondenti a quel famoso becero clientelismo e molto poco a quell’originario concetto di spoil system. Ma mentre a Nuoro e dintorni i cittadini impiegano (tutt’ora) un anno di prenotazione per una ricostruzione dentale, la politica Cagliaritana si domandava chi nel Nuorese avesse più peso politico per piazzare i propri beniamini di bottega: Il Partito Sardo d’Azione non è rimasto inerme e la professionalità politica dei suoi esponenti ha strappato ad un partito centralista come il PDL un settore strategico, che ci auguriamo possa adesso nel tempo arrivare a quei miglioramenti organizzativi necessari alle unità sanitarie del territorio. Ma di questo parleremo successivamente.

Tuttavia, che cosa dovrebbe pensare l’indipendentismo Sardo di fronte all’ennesima lottizzazione politica della Sanità Sarda prima operata dal centrosinistra ed oggi dal centrodestra? Probabilmente dovrebbe uscire dal limbo dell’ingenuità e capire che coniugare interesse politico e professionalità manageriale non è uno scandalo: Per la partitocrazia centralista (PD, PDL, UDC, etc.), controllare le ASL (ed affini) è sempre stato un valido strumento di posizionamento per ipotecare una influenza partitica su parte del bacino elettorale in sede di elezioni amministrative (comune/provincia). E’ ben difficile poter credere che un simile sistema, radicato e consolidato nel corso degli anni, possa mutare con una semplice riforma di legge (come pensano alcuni ambienti indipendentisti). Certamente uno dei primi passaggi credibili per poter cambiare il corso degli eventi sarebbe quello di strappare ai partiti centralisti l’energia che conferisce loro il potere nel territorio, sostituendosi dunque ad essi nel controllo dei centri nevralgici del Pubblico Impiego. E non è affatto “immorale” per alcuni motivi molto semplici: In Italia, più che in altri Paesi, la Sanità è uno dei motori principali di regolazione dei rapporti clientelari.

L’indipendentismo Sardo deve superare concretamente la stagione delle utopie e capire che anche i candidati validi del territorio non si attraggono certamente con proclami o improbabili e repentine rivoluzioni legislative ma solo con passi graduali che puntino ad un triplice risultato: 1) Potenziare la presenza del Nazionalismo Sardo nei centri di potere rispetto ai partiti centralisti (avversari o alleati che siano); 2) Garantire così ai partiti territoriali l’accesso alle dinamiche elettorali che gli consentiranno di introdursi nel tessuto sociale; 3) Consolidare e dare continuità nel tempo alla struttura del partito territoriale nel territorio. Il Partito Sardo d’Azione dal canto suo dovrà solo stare attento a non cedere alla storica debolezza di scordarsi il ruolo e la posizione politica per cui è nato e per cui ancora qualcuno gli ha dato fiducia. Ma come riformare la Sanità Sarda? Di sicuro non si può parlare solo di Sanità senza prima mettere in agenda una visione quadro della Sardegna che passa per una revisione dello Statuto Speciale del 1948… Anche il tema della Salute Pubblica infatti non può e non dovrebbe muoversi distintamente da una seria riforma della carta fondamentale del nostro territorio. Solo allora sarà il momento di pensare alle modalità con cui separare la politica dalla sanità. Tutto il resto sono chiacchiere funzionali al mantenimento dello status quo e quindi del centralismo.

La politica territoriale invece deve maturare la consapevolezza che il suo ruolo deve esclusivamente puntare al progresso della nostra Terra.

Senza utopismi.

Grazie per la cortese attenzione.

Di Corda Marco e B. Adriano.

U.R.N. Sardinnya ONLINE

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    2 Commenti

    • [...] anche dalle amministrazioni locali, trovando candidati validi con cui attivare un capace processo di spoil system (argomento su cui torneremo prossimamente). Sono i primi passi per sviluppare l’affezione [...]

    • [...] ad instaurarsi al governo dell’isola. Il 9 ottobre 2009 ho pubblicato l’articolo: “PSD’AZ, Sanità e lottizzazione”. Nell’articolo spiegavo che l’indipendentismo tout court (e all’epoca mi [...]

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